In migliaia nelle piazze per protestare contro l’obbligo di Green Pass: da Udine a Trieste si alza la voce del dissenso in Fvg

Il venerdì dello sciopero generale per il Green Pass in Fvg.

Giornata di sciopero e proteste in Friuli Venezia Giulia contro l’entrata in vigore del decreto che prevede l’obbligo del Green Pass per lavorare. Un venerdì che già dalle prime ore si preannunciava “caldo” e che ha visto radunarsi persone non solo dell’intera regione, ma anche da fuori. A Udine la manifestazione è partita alle 11 da piazzale Chiavris, per poi spostarsi in piazza Libertà. A Trieste, invece, lo sciopero generale dei portuali, al quale hanno aderito anche i no Vax e i no Green pass, ha infiammato la giornata.

Qui Udine.

Già alle 8.41 di questa mattina si sono radunati alcuni no Green pass presso la sede SAF di Udine. Manifestazioni contro l’obbligo del certificato verde anche davanti la sede dei vigili del Fuoco, dove i presenti hanno esposto diverse bandiere tricolore e striscioni. Alle 11 piazzale Chiavirs ha iniziato a popolarsi: tante e numerose le persone che hanno raggiunto il punto d’incontro stabilito per spostarsi poi piazza Libertà. Fischi, tamburi, applausi, ma specialmente le urla “No Green pass” hanno risuonato nel piazzale.

Alle 11.30 il corteo è partito e il fiume di persone si è spostato verso il Viale Volontari della Libertà. Qua i toni si sono fatti più accesi, perché oltre alle proteste contro l’obbligatorietà del certificato verde, si sono alzati dei cori contro i giornalisti. Qualche manifestante ha anche acceso dei fumogeni. Sono in 1600 secondo la Questura i protestanti che si sono riversati in piazzale Osoppo vero le 12.15 e che durante il corte hanno espresso il loro dissenso al governo e la solidarietà con i no Vax del capoluogo al grido di: “Trieste chiama, Udine risponde”.

Alle 13 le persone, circa 1.500, hanno raggiunto Piazza Libertà, dove si sono raccolte e hanno continuato a protestare contro l’obbligatorietà del certificato verde. Sono continuati i cori e le proteste contro le direttive, invocando la libertà e sottolineando la partecipazione di lavoratori provenienti da ogni categoria: insegnanti, commercianti, dottori, autotrasportatori. Alle 13.30 una delegazione dei presenti ha avuto l’incontro con il Prefetto, che si è reso disponibile a trasmettere al governo nazionale le istanze dei manifestanti, senza però condividerne i contenuti. Il documento consegnato al Prefetto, Massimo Marchesiello, conteneva la richiesta di togliere l’obbligatorietà del certificato verde, specialmente per categorie quali autotrasportatori e i vigili del fuoco.

Sul camion, trasformato in palco, hanno preso il microfono diversi presenti che dall’alto hanno continuato a spiegare le motivazioni del “no Green pass”. Anche gli studenti hanno preso parte alle proteste e hanno condiviso il messaggio di coloro che hanno continuato ad animare Piazza Libertà.

Durante il passaggio del corteo, però, non sono mancati segnali di contrarietà nei confronti dei manifestanti. Da alcune case lungo la via, infatti, sono arrivati dei getti d’acqua che hanno finito per bagnare la folla sottostante.

Qui Trieste.

Situazione calda anche nel capoluogo, dove lo sciopero dei portuali è iniziato dalle 6 davanti al molo 4. Dalle prime ore, stando alle prime stime della Digos, hanno raggiunto i protestanti più di un migliaio di persone, provenienti anche da altre provincie e regioni. I manifestanti hanno comunque permesso a chi volesse andare a lavorare di raggiungere l’azienda. Schierati con i portuali, diverse categorie: insegnanti, studenti, commercianti. Sotto controllo da diverse pattuglie della Guardia di Finanza anche l’entrata al Molo 7, dove ad essere presente c’era una delegazione di cittadini.

Durante lo sciopero delle prime ore, sono stati gli stessi manifestanti a portare cibo e bevande, realizzando un vero e proprio punto di ristoro. Alcuni scontri, verbali, anche con i giornalisti presenti alle porte dello scalo, accusati di riportare notizie false. I portuali di Trieste hanno poi offerto il caffè ai militari della Guardia di Finanza presenti sul posto per monitorare la situazione: un gesto di solidarietà accolto dal personale in divisa. Il presidio dei portuali è continuato, in modo pacifico per tutto il resto della mattinata. Tra cori “no Green pass”, qualche fumogeno acceso e musica, i portuali hanno portato avanti lo sciopero. Discriminazione e anticostituzione. Questi sono stati poi alcuni dei punti toccati nel discorso dei portuali di Trieste, tra i quali anche Fabio Tuiach, pugile ex Lega e Forza Nuova, che ha tentato di bloccare un’auto.

Nel frattempo sostegno ai manifestanti di Trieste era arrivato anche da Monfalcone, dove un gruppo di persone si sono raccolte per protestare già dalle 5 del mattino. Circa un migliaio di manifestanti al grido di “no Green pass” si sono spostati verso Piazza Cavour e hanno dichiarato la volontà di scioperare ad oltranza. Il sindaco Anna Cisinit ha poi incontrato delle delegazioni di manifestanti, tra i quali i portuali di Monfalcone.