Tratta dei migranti in Fvg, cosa cambia dopo il vertice con il ministro Lamorgese

L’incontro in Prefettura a Trieste.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo essere stata a Trieste in un incontro con la giunta regionale e i sindacati, è venuta incontro a quasi tutte le richieste della Regione Fvg in merito alla crisi dei migranti.

In Prefettura si è parlato del controllo dei confini e delle strutture in cui i migranti sono accolti per la quarantena. Saranno inviati nuovi militari oltre i 375 uomini dell’operazione Strade Sicure già in Fvg, per monitorare meglio la provincia di Udine. Non saranno chiusi, invece, i valichi minori con la Slovenia (21 tratti di confine).

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Il ministro ha poi sottolineato come i rimpatri in Slovenia siano già ingenti (850 in un anno, con 900 nuovi richiedenti asilo in regione negli ultimi 12 mesi), e che non ci sarà l’utilizzo di una “nave-quarantena” come a Lampedusa per l’accoglienza dei clandestini.

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Si è trattato anche della collaborazione con la Slovenia. Oltre a protocolli operativi, vi sono stati anche controlli congiunti con la polizia slovena e posti di blocco. Infine, anche i minori non accompagnati sono stati argomento di discussione. Per attutire gli alti costi economici, Lamorgese ha suggerito l’adesione ai progetti “Siproimi”, che permettono ai Comuni di accedere a fondi nazionali ed europei. Per quanto riguarda i migranti che fuggono dalla quarantena, invece, toccherà ai sindaci proporre delle caserme che possano essere utilizzate come presidi per accogliere i migranti e sorvegliarli dal punto di vista sanitario.

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