Cybertruffe in aumento in Friuli Venezia Giulia: due province tra le più vulnerabili d’Italia

Le truffe online in Friuli Venezia Giulia.

Un’analisi condotta dal sito Truffa.net, basata su dati Istat, Il Sole 24 Ore e Confartigianato, ha evidenziato una situazione preoccupante per il Friuli-Venezia Giulia riguardo al fenomeno delle truffe online, un reato in forte crescita nel nostro paese.

Secondo lo studio, la regione si posiziona al sesto posto nella classifica nazionale delle aree maggiormente colpite, con un punteggio combinato di 720 punti. Questo indice deriva dalla media normalizzata tra l’incidenza delle denunce di truffe informatiche (denunce ogni 100.000 abitanti) e la crescita percentuale del fenomeno registrata tra il 2019 e il 2023.

Due province della regione figurano nella top 20 per incidenza e crescita delle frodi: Trieste, al 16° posto, con 762,17 denunce ogni 100.000 abitanti e una crescita del 21,3%, e Gorizia, al 19°, con 689,16 denunce e un aumento del 25%. Questi numeri indicano come, nonostante la forte digitalizzazione e i benefici che essa porta, il Friuli-Venezia Giulia sia anche particolarmente esposto alle insidie del cybercrime.

Le più diffuse truffe online.

A livello nazionale, le truffe telematiche sono il secondo reato più denunciato, con oltre 300.000 segnalazioni nel solo 2023 e un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente. Questo dato sottolinea un’escalation preoccupante in un’Italia sempre più connessa, dove oltre il 90% della popolazione utilizza regolarmente internet.

Le tipologie di truffe online più diffuse, responsabili di oltre il 55% delle denunce, sono il phishing: attacchi che inducono le vittime a rivelare dati sensibili fingendosi istituti bancari o aziende affidabili. Lo smishing: truffe via SMS che invitano a cliccare su link malevoli o a fornire informazioni personali. Il vishing: telefonate fraudolente con richieste di dati o pagamenti, spesso camuffate da comunicazioni ufficiali.

E ancora, falsi marketplace e vendite online fraudolente: annunci di prodotti inesistenti che inducono a pagamenti anticipati. Offerte di lavoro fasulle e richieste di denaro per pratiche inesistenti. Raggiri legati a falsi rimborsi bancari o accrediti, con l’obiettivo di ottenere bonifici da parte delle vittime.

Secondo l’analisi di Truffa.net, la distribuzione territoriale delle truffe riflette un andamento che si lega allo sviluppo economico e sociale del paese: regioni con elevati livelli di digitalizzazione come Toscana, Veneto, Lombardia e Piemonte guidano la classifica, mentre il Sud registra meno denunce, probabilmente a causa di una minore fiducia nelle istituzioni e di una minore diffusione di strumenti digitali.

Nonostante il fenomeno sia in crescita, l’Italia mantiene una posizione di rilievo nella sicurezza informatica a livello globale, classificandosi quinta nel National Cyber Security Index. Tuttavia, questo non deve far sottovalutare la situazione e l’esposizione al cybercrime. Lo studio completo e tutti i dati relativi alle truffe telematiche in Italia sono disponibili sul sito di Truffa.net