L’Ue dà il via libera alle case green, ma in Fvg c’è tanto ancora da fare

In Fvg molte case hanno classe energetica bassa.

Il Parlamento ha dato ieri il via libera alla direttiva sulle case green che prevede la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033 per gli edifici residenziali.

L’obiettivo è di agire prioritariamente sul 15 per cento degli edifici più energivori di ciascun Paese, che andranno nella classe energetica più bassa, la G. Secondo l’Istat, in Italia si tratta di poco meno di 2 milioni (1,8 circa) di edifici residenziali su un totale di 12 milioni. Un bel problema per i proprietari, che dovranno adeguare le loro abitazioni.

E in Fvg? Secondo i dati Enea, su circa 340 mila edifici residenziali in regione, l’85 per cento rientrerebbe nelle ultime due classi energetiche, la F e la G; questo perché oltre il 50 per cento delle abitazioni è stato realizzato tra il 1940 e il 1990; meno del 15 per cento, invece, è stato costruito in tempi più recenti e può ambire alla E. Per il Fvg, quindi, rientrare nei parametri comporterebbe un lavoro (e una spesa) immane.

Sempre sul sito Enea, si possono vedere le certificazioni Ape depositate (che comunque non comprendono tutti gli edifici, ma solo quelli per cui è stata richiesta): nel 2020, il 29,1 per cento ricadeva in classe G e il 22,6 in F. Nel 2021, rispettivamente il 29 e il 21,3 per cento mentre quelle in classe A4 (la più alta) hanno registrato un leggero aumento (da 3,6 a 4,5).

Certo, poi c’è stato il SuperBonus, che in Friuli ha portato poco più di 9.500 cantieri (9.507 per la precisione) per un totale di 1,32 miliardi di euro ammessi a detrazione. La maggior parte degli interventi ha riguardato gli edifici unifamiliari, con quasi 6.200 asseverazioni. Più ridotto il numero di condomini che hanno attivato il 110%: sono stati 777. La speranza (ma probabilmente anche la necessità) è che vengano attivati nuovi bonus, per poter “correre” verso le scadenze imposte dalla direttiva casa green.