Volontario morto a Preone, il Friuli Venezia Giulia unito per la modifica della norma

L’incontro ieri a Udine dopo il rinvio a giudizio del sindaco di Preone.

L’assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi ieri pomeriggio è intervenuto nell’auditorium Comelli, nella sede di Udine della Regione, incontrado i volontari delle squadre comunali di Protezione civile e delle associazioni di Pc del Fvg, e i primi cittadini dei Municipi del Fvg.

La riunione plenaria arriva dopo il rinvio a giudizio per omicidio colposo del sindaco di Preone e del coordinatore della protezione civile del paese, in relazione alla morte volontario della Protezione civile Giuseppe De Paoli, avvenuta il 29 luglio del 2023 durante un’attività di monitoraggio del territorio a seguito di un’ondata di maltempo. 

A seguito di quell’evento luttuoso, il primo cittadino e il coordinatore erano stati indagati: avrebbero inviato la squadra in una zona pericolosa senza un’adeguata formazione e preparazione, con responsabilità inquadrate rispettivamente come datore di lavoro (il sindaco) e dirigente (il coordinatore), secondo il decreto legislativo 81 del 2008 in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Nel gennaio 2024, la Protezione civile regionale si attivò immediatamente, coinvolgendo anche le altre Regioni, per ottenere una modifica normativa, ottenuta in tempi brevi. 

Le parole dell’assessore Riccardi.

“Considero questa situazione inaccettabile e ingiusta: ci vorrà una nuova norma, ci batteremo insieme affinché l’attuale disposizione, evidentemente insufficiente, venga modificata a livello nazionale – ha commentato l’assessore Riccardi – . Non sta a noi decidere quale sia lo strumento legislativo più adatto, ma una cosa è certa: non abbiamo tempo e dobbiamo intervenire subito perché la procedura giudiziaria va avanti. Intendiamo portare avanti un’azione forte e compatta, come Regione, come assessori regionali in Italia e sappiamo di poter contare anche sul dipartimento nazionale. Il governatore Fedriga è in prima fila per questo risultato. Pena la fine di un’esperienza fondamentale, irrinunciabile, straordinaria: quella della protezione civile, non solamente in Friuli Venezia Giulia ma in tutta l’Italia”.

“Il recente rinvio a giudizio di sindaco e coordinatore dimostrano che la modifica della norma non è stata sufficiente – ha osservato Riccardi -. La situazione che si è venuta a creare è inaccettabile per il ruolo istituzionale dei sindaci, per la generosità e la passione con cui i nostri volontari dedicano il loro tempo, togliendolo alla famiglia, al lavoro, alla vita. La mia considerazione non è contro la magistratura ma contro una norma: una legge che deve essere cambiata per poter essere considerata giusta“. 

Un’azione forte e condivisa.

Riccardi ha comunicato a volontari e ai sindaci che il governatore della Regione Massimiliano Fedriga è stato informato e che lo stesso è determinato nel portare avanti un’azione forte e condivisa. “Domani sarò a Roma per incontrare il capo dipartimento della Protezione civile Fabio Siciliano e muovere insieme tutti i passi necessari, concordando l’azione con gli altri assessori regionali alla Protezione civile – ha annunciato, poi, Riccardi -. Stiamo lavorando su tutti i fronti, anche per proporre un testo normativo concreto da consegnare al capo dipartimento, così che Parlamento e Governo intervengano nel minor tempo possibile, dando così la possibilità a questa esperienza di continuare con tutte le garanzie legali necessarie”.

“Tutte le azioni sono già state attivate – ha sottolineato ancora Riccardi -. Insieme riusciremo a vincere anche questa ennesima battaglia, nella consapevolezza che ci stiamo muovendo nella direzione più corretta e nella forma più compatta e unita. I volontari hanno comunicato la loro volontà di sospendere le attività che non siano legate alla formazione e all’educazione didattica nelle scuole. Comprendo la loro posizione che deriva da un profondo senso di responsabilità verso se stessi e le comunità, e da un rispetto proprio di tutti coloro che credono in questo sistema”.