L’assemblea dell’Afds provinciale di Udine ha deciso di uscire dalla Fidas.
L’assemblea dell’Afds provinciale di Udine, riunitasi in seduta straordinaria questa mattina nel polo economico-giuridico dell’ateneo friulano, ha deciso l’uscita dalla federazione italiana Fidas. La proposta era già stata avanzata in occasione dell’assemblea elettiva dello scorso 31 maggio, ma era stata rinviata per consentire alle sezioni un approfondimento sull’opportunità o meno di aderire.
Su 235 presenti (ogni sezione esprime due delegati al voto), 130 hanno votato per non rinnovare l’iscrizione alla Fidas, 100 per rinnovarla mentre 5 si sono astenuti. Durante il dibattito che ha preceduto il voto sono state analizzati i pro e i contro del rimanere federati oggi alla Fidas, rappresentanza che la stessa Afds, fondata nel 1958, aveva contribuito a creare l’anno successivo. Negli ultimi anni, però, diverse scelte del direttivo nazionale non erano state condivise dall’Afds di Udine.
“La scelta presa oggi dalla nostra assemblea non va a modificare in alcun modo i rapporti con le altre associazioni federate, soprattutto con quelle presenti nella nostra regione – ha spiegato al termine l’attuale presidente Manuela Nardon -. E soprattutto questa scelta non incide in alcun modo sui donatori e sulla loro instancabile attività quotidiana e non incide neppure sulla solidarietà che l’Afds da sempre rivolge all’intero sistema sangue italiano, dove destina una parte di quanto qui raccolto. L’Afds ha voluto ribadire la propria autonomia per poterla esercitare nel solo interesse dei malati, nel segno di quanto ci ha insegnato il nostro fondatore Giovanni Faleschini”.