Con la cultura non si mangia? Il Friuli sfata il pregiudizio: quanto vale il settore nella nostra regione

Le ricadute economiche della cultura in Friuli Venezia Giulia.

Se c’è ancora qualcuno che crede al leit motiv secondo il quale “con la cultura non si mangia“, arriva un nuovo report a smentirlo: è quello realizzato da Fondazione Symbola con Unioncamere con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, che mostra il valore economico e occupazione del settore per l’Italia e per il Friuli Venezia Giulia.

Stando all’analisi “Io sono cultura 2023”, nel 2022 la filiera ha generato complessivamente un valore aggiunto pari a 95,5 miliardi di euro nel nostro Paese, in aumento del +6,8% rispetto all’anno precedente e del +4,4% rispetto al 2019. In termini di occupazione sono 1.490.738 i lavoratori dell’intera filiera.

Scendendo nello specifico delle singole regioni, la nostra non sfigura affatto: nella classifica nazionale è al quarto posto (dopo i “colossi” di Lombardia, Lazio e Piemonte e prima di Veneto e Toscana) con un valore aggiunto generato del 5,5% e un’occupazione del 5,8%.

Nel 2022, la cultura (intesa come attività core, cioè musei, teatri, concerti, biblioteche) ha portato in Friuli Venezia Giulia un valore aggiunto di 1.006 milioni di euro cui si aggiungono 1.039 milioni di euro delle attività creative driven (quelle che operano secondo logiche industriali, ossia musica, radio, videogiochi, editoria, stampa), per un totale complessivo di oltre 2 miliardi di euro. A livello di occupazione, i lavoratori del settore sono oltre 16mila nel core e circa 15mila nelle creative driven per 31.500 persone in tutto.

Tra il 2021 e il 2022, il valore aggiunto portato dalla cultura nella nostra regione è aumentato del 9,5%, l’occupazione del 4,4%. Le aziende del settore sono oltre 5mila ossia il 5,1% del totale delle imprese (dato che pone il Fvg terzo in Italia); si tratta di realtà attive soprattutto nel settore architettura e design (1.700 realtà circa) ed editoria e stampa (1.100).

Tra l’altro, Trieste è al quarto posto nel Paese tra le province per la percentuale di imprese culturali: sono il 6,2% del totale; presenze maggiori si registrano solo a Milano (prima), Firenze e Roma. Il capoluogo regionale è invece quinto in Italia per il valore aggiunto portato dalla cultura nell’economia locale, con il 7,4%. Davanti, ci sono Milano, Roma, Arezzo e Torino.