Due film girati in Friuli al K3 – Festival del cortometraggio di Villach.
Villach torna a essere il cuore pulsante del cinema mitteleuropeo con il K3 Film Festival, l’evento che da anni unisce Austria, Italia e Slovenia in un dialogo artistico capace di superare frontiere geografiche e linguistiche. Quest’anno, però, il festival parla con un accento friulano: la Val Canale diventa protagonista grazie a due film ambientati in questa straordinaria area alpina.
Il primo appuntamento è venerdì 5 dicembre alle 21 allo Stadtkino di Villach con “La Valle dei Sorrisi” di Paolo Strippoli. L’autore pugliese, già noto per “Piove” e “A Classic Horror Story”conferma la sua capacità di raccontare l’inquietudine nascosta dietro la normalità. Il film segue Sergio Rossetti (Michele Riondino), insegnante di educazione fisica che accetta un lavoro in una remota valle alpina, apparentemente perfetta e serena. Tutti sorridono, tutti sembrano felici. Ma dietro questa calma si nasconde qualcosa di oscuro. Strippoli costruisce una parabola sul bisogno di armonia e sul pericolo del conformismo, dove il paesaggio stesso – i boschi densi, le cime che chiudono l’orizzonte, il silenzio interrotto solo dal vento – diventa parte della tensione narrativa.
L’altro volto della Val Canale arriva con “Ultimo Schiaffo” di Matteo Oleotto, regista goriziano noto per “Zoran, il mio nipote scemo”. Il film, che avrà l’anteprima internazionale il 6 dicembre alle 21.15 uscirà nelle sale italiane nel 2026. Qui il tono è più intimo e leggero, ma altrettanto incisivo: la storia di due fratelli deliziosamente disfunzionali e squattrinati che, per dare una svolta alle loro vite grame, si gettano in una tragicomica avventura criminale, tra spacciatori senza scrupoli, scommesse clandestine e un cagnetto. Oleotto guarda alla montagna non come cartolina turistica, ma come spazio dell’anima; le osterie di frontiera dove risuona il trilinguismo quotidiano (italiano, tedesco e sloveno) e i meandri dei tunnel minerari con i loro misteri aiutano a comporre un mosaico umano unico e vitale.
In entrambi i film, la Val Canale non è semplice cornice, ma linguaggio: il territorio parla attraverso la luce del mattino, il ritmo del fiume Fella, il silenzio delle valli secondarie e la maestosità del Lago del Predil. Non a caso, il K3 Festival – nato proprio per valorizzare le contaminazioni culturali tra i tre Paesi – ha scelto di dedicare un’attenzione speciale a questa parte del Friuli, riconoscendone la forza cinematografica e simbolica.
Per il pubblico friulano, la doppia presenza della Val Canale rappresenta un motivo d’orgoglio e invita a riscoprire luoghi come Valbruna, Camporosso, Malborghetto, Cave del Predil e Tarvisio attraverso il cinema, aprendo la strada a un turismo culturale lento e riflessivo.
Tra i cortometraggi in concorso, dal 4 al 6 dicembre, ci saranno invece le opere di Domenico Distilo (“Vermi”), Fasulo Alberto (“L’osservatore dell’Est”), Lucia D’Errico e Francesco Pizzocchero (“Warzones”), Debora Vrizzi (“MIA?”), e Francesco Roder, che recita in “L’estate che verrà” di Mauro Lodi e dirige “Sottopelle”, un agile psycho-horror contemporaneo. Tutti i dettagli sono disponibili su www.k3filmfestival.com.




