Piano da 10 milioni per ridurre le liste d’attesa negli ospedali friulani: andranno a medici e privato accreditato

Friuli, piano per ridurre le liste d’attesa negli ospedali.

Dieci milioni di euro: a tanto ammonta lo stanziamento, previsto nella variazione di bilancio, voluto dalla Regione per ridurre le liste d’attesa per visite ed esami negli ospedali del Friuli.

Saranno le Aziende Sanitarie, sulla base delle specifiche criticità, a scegliere quali strumenti adottare (tra quelli stabiliti dalla Regione) e in che misura; sulla base di questi fabbisogni territoriali, verranno poi distribuite le risorse.

“Per gli obiettivi legati al 2023 – ha spiegato l’assessore regionale alla sanità, Riccardo Riccardi -, utilizzeremo due strumenti principali: il riconoscimento di prestazioni aggiuntive da parte del personale dipendente della sanità pubblica, con ricorsi a maggiori monte ore (ossia più soldi per gli straordinari, ndr), e l’utilizzo delle forme di privato accreditato (con un incremento delle prestazioni) già nei rapporti contrattuali con le Aziende sanitarie, anche la possibilità di contratti a tempo determinato”.

Tra le altre voci che verranno finanziate, l’assessore Riccardi ha sottolineato che “per gli interventi di disabilità, allochiamo oltre 429.500 euro a copertura 2023. Introduciamo 200mila euro come risorse per borse lavoro; 129.549 euro vanno a integrazione per aumentare gli interventi per progetti personalizzati per persone con disabilità. Sempre di spesa corrente, e per interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale, introduciamo, a copertura dell’esercizio 2023, 25mila euro per co-finanziamenti di progetti di care leavers”.

E ancora, alle reti socio-sanitarie e sociali saranno destinati 1,4 milioni; 2 milioni per la sperimentazione della domotica per l’attività domiciliare. “Sulla Missione 13, per la parte corrente, introduciamo una posta complessiva di oltre 50,5 milioni – ha continuato Riccardi -; implementiamo il fondo del Servizio sanitario regionale ad attività di spesa corrente coi livelli essenziali di assistenza di oltre 40,6 milioni. Dieci milioni vanno, poi, ad azioni organizzative sull’abbattimento dei tempi di attesa, come già detto”.