La Pista da Bob delle Olimpiadi di Cortina 2026 porta la firma della Carnia

Legnolandia realizza i deflettori della pista da bob delle Olimpiadi di Cortina 2026.

Solo dei norvegesi, discendenti dei vichinghi, potevano affrontare un cantiere in alta montagna in pieno inverno lavorando giorno e notte? No e, infatti, alla nuova pista da bob, skeleton e slittino per le Olimpiadi del 2026, anziché una delle celebri ditte scandinave, ha lavorato una squadra di carnici specializzati nelle opere in legno. L’impresa Pizzarotti, a cui la società organizzatrice ha affidato la realizzazione dell’impianto a Cortina, ha scelto infatti Legnolandia di Forni di Sopra per un incarico strategico: la realizzazione e l’installazione dei deflettori, elementi fondamentali per garantire un’adeguata sicurezza al tracciato e che hanno richiesto un investimento superiore ai 500mila euro.

Il gruppo industriale carnico non è nuovo a simili ‘sfide’, essendo specializzato nella realizzazione di elementi strutturali in legno di misure e forme fuori da ogni standard. Nel curriculum, infatti, vanta la costruzione dei padiglioni per Expo Milano 2015 e la realizzazione del Polo del Gusto ad Amatrice nella ricostruzione dopo il terremoto del 2016.

Ma a spingere per la scelta di Legnolandia è stata anche la sostenibilità ambientale della sua produzione, che si approvvigiona solo da foreste certificate. Nel caso della pista da bob, ha utilizzato legno di larice prelevato dalle Alpi orientali, in buona parte dal Cadore e dalla Carnia stessa. La scelta è caduta su questa essenza per le sue virtù di resistenza e durabilità, oltre che estetiche. Le sue caratteristiche tecniche, quindi, rendono il larice particolarmente adatto alle condizioni ambientali e alle sollecitazioni a cui i deflettori saranno sottoposti durante l’attività agonistica.

La pista di Cortina 2026.

“Tra i requisiti richiesti dal committente anche la capacità di operare in tempi ristretti, all’interno di un cantiere affollato, in perfetta sincronia con gli altri fornitori e, per giunta, in condizioni ambientali estreme, per gran parte del tempo sotto zero – spiega Marino De Santa, presidente dell’azienda fondata dai suoi avi nel 1830 -. Siamo gente di montagna, abituata a vivere in salita, e così per noi è stato un vero onore affrontare questa sfida”.

La coronatura, questo il termine tecnico dell’intervento, ha riguardato l’intero tracciato della pista, lunga 2 chilometri. Nell’inverno appena passato è stata impegnata una squadra di carnici specializzati nel realizzare opere di legno speciali anche in ambienti difficili, guidati dal vicepresidente di Legnolandia David Cappellari e che hanno saputo lavorare in perfetto sincronismo con le numerose altre imprese attive nella costruzione della pista da bob.

“Un sincronismo – chiarisce Cappellari – che va dai rilievi degli avanzamenti quotidiani, alla trasmissione dei dati al nostro stabilimento che realizza just in time, ovvero nell’arco di poche ore, gli elementi che andavano installati il giorno successivo”.

Tutto questo ha rappresentato una garanzia per la ditta committente Pizzarotti, ma soprattutto un vanto per l’impresa carnica che per un’opera dal così alto valore simbolico per i prossimi Giochi Olimpici Invernali ha saputo mantenere gli impegni presi. Capacità che è stata riconosciuta anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli, che segue i preparativi dell’evento mondiale a nome del governo, che in una nota ha dichiarato come “il successo della pre-omologazione dello Sliding Centre è la sintesi del merito, della dedizione e dell’impegno di tutte le professionalità della Legnolandia, ciascuna delle quali ha permesso di trasformare l’infrastruttura più ambiziosa, discussa e sfidante tra tutte le opere olimpiche attese in una straordinaria realtà”.