Prosek Vs Prosecco. Lizzi: “Provocazioni mediatiche dannose quanto le evocazioni”

Lo scontro tra Prosek e Prosecco torna ad accendersi dopo una l’approvazione in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo del nuovo regolamento. E’ proprio l’eurodeputata friulana Elena Lizzi a spiegare e a fare chiarezza prima del voto definitivo.

“A chi giova far circolare libere (ed errate) interpretazioni e comunicati stampa in cui si confondono tipologie di prodotto, testi normativi di riferimento e prospettive di registrazione? Probabilmente i colleghi croati, presi dalla furia di difesa, hanno letto male il regolamento sulle Indicazioni geografiche in corso di approvazione e hanno fatto un “blend” (mix) dei principi, diffondendo così confusione. Oppure è soltanto marketing, magari di fine mandato? La realtà è un’altra, ma non sta a me fare le traduzioni: in questo gli esperti sono loro. In realtà, lunedì 11 dicembre in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo abbiamo approvato, in seconda lettura, il nuovo Regolamento sulla revisione delle Indicazioni Geografiche, basato sugli accordi già fissati nei triloghi con Consiglio europeo e Commissione Europea. E’ stato solo un voto procedurale prima del voto definitivo in plenaria” ha dichiarato Elena Lizzi, europarlamentare della Lega, relatrice ombra italiana del dossier. 

“Il regolamento parla molto chiaro – continua -. Al di là dei tecnicismi, che saranno di certo in futuro fonti di dibattito, perché innovativi e importanti, sottolineo che il Regolamento sarà a breve, ritengo, fonte del diritto. A meno che la maggioranza di sinistra in Europa non stia tramando qualcosa di sconosciuto ai più”.

“Capisco la difesa d’ufficio dei colleghi croati (S&D e Renew), però sono un po’ imprecisi nei termini. Non so se il ‘fumo’ sia dispensato ad arte per generare confusione o se ci sia qualcosa di strano. Qualche ‘porta girevole’ che fa corrente d’aria? Noi abbiamo fatto e faremo sempre la nostra parte, talvolta nel silenzio che è utile a concludere gli accordi giusti. Auspico comunque che anche il governo italiano vigili in Consiglio e in Commissione su questa situazione essenziale per la tutela dei nostri produttori e consumatori”, conclude Lizzi.