Chiuso il pronto soccorso a Gemona, “un accanimento verso l’ospedale e la gente”

Le polemiche per la chiusura del pronto soccorso a Gemona.

Gemona chiedeva un po’ di attenzione per i suoi malati. Per questo aveva rivolto un accorato appello ai politici. Non certo per mantenere tutto l’ospedale, ma almeno il Pronto soccorso e un presidio di medicina, affinché i malati non fossero costretti a peregrinare in cerca di cure a Udine, piuttosto che a Tolmezzo o San Daniele. Ospedali, questi, perennemente intasati e con code di attesa bibliche per accedervi”. Lo sottolinea il consigliere regionale del Gruppo misto, Walter Zalukar.

La giunta regionale Fvg, d’intesa con il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, ha chiuso il punto di primo intervento nell’ospedale San Michele, riconvertendo parzialmente la struttura che ora ospita un reparto dedicato ai pazienti Covid. A disposizione di questi ultimi ci sono 34 posti letto. Da allora, gli esponenti del “Comitato San Michele”, del “Gruppo Cicogna” e del gruppo Facebook “Io voglio l’ospedale a Gemona” si battono per consentire una parziale riapertura del nosocomio. Sono state raccolte 1.000 firme e l’appello è arrivato fino in Parlamento.

“Ho ritenuto giusto rispondere a tale appello – spiega ancora Zalukar – e far mie le richieste dei cittadini di Gemona, che sotto forma di ordine del giorno ho presentato al Consiglio regionale durante la discussione delle leggi di stabilità e bilancio 2021-23. La maggioranza di governo lo ha inesorabilmente bocciato, senza neppure discuterlo. Sto seguendo da anni la vicenda di Gemona e ancora non comprendo il perché di tanto accanimento contro questo ospedale”.