Omicidio di Gemona: chi era la vittima e cosa sappiamo del delitto

Alessandro Venier ucciso in casa a Gemona.

Una comunità scossa dall’incredulità e dall’orrore: è quanto sta vivendo in queste ore la borgata di Taboga, a Gemona del Friuli, teatro di un delitto che ha sconvolto il paese; Alessandro Venier, 35 anni, è stato trovato morto nella cantina della casa di famiglia. Il suo corpo è stato smembrato e nascosto in un bidone colmo di calce viva, in un probabile tentativo di occultamento.

A compiere l’omicidio sarebbero state proprio le due donne a lui più vicine: la madre e la compagna. Sarebbero state loro a chiamare stamattina le forze dell’ordine. Entrambe, dopo l’intervento dei carabinieri e un lungo interrogatorio, hanno confessato il crimine.

Alessandro viveva insieme a loro in quella stessa abitazione: la madre, infermiera presso l’ospedale di Gemona, e la compagna, di origine colombiana, madre della loro figlioletta nata a gennaio. La bambina è stata temporaneamente affidata ai servizi sociali del Comune. La vittima svolgeva lavori saltuari, spesso all’estero, e coltivava il desiderio di trasferirsi in Colombia, paese d’origine della compagna. Chi conosceva la famiglia parla di persone riservate, senza apparenti segnali di tensione.

Secondo le prime ricostruzioni, il delitto risalirebbe a diversi giorni prima del ritrovamento, avvenuto il 31 luglio. La dinamica è ancora oggetto d’indagine, così come i motivi che avrebbero spinto le due donne a uccidere l’uomo. Le indagini, affidate ai carabinieri e coordinate dalla Procura di Udine, stanno cercando di chiarire il contesto familiare in cui sarebbe maturato l’omicidio.

Nel frattempo, madre e compagna della vittima si trovano in stato di fermo con l’accusa di omicidio. La comunità di Gemona, ancora sotto shock, attende risposte su un caso che ha spezzato una giovane vita e distrutto un’intera famiglia.