Smaltimento eternit: l’importanza di affidarsi a una ditta autorizzata

Eternit è un termine commerciale con il quale si indica un particolare materiale in fibrocemento contenente amianto prodotto dall’omonima azienda a cui, come testimonia il nome stesso, in passato veniva attribuita una durata quasi eterna.

È stato adoperato nel settore edile sin dai primi anni del secolo scorso, periodo in cui ha vissuto una diffusione piuttosto elevata, incentivata dall’economicità e dalle caratteristiche tecniche.

Cos’è l’amianto

L’amianto è un composto di minerali silicatici fibrosi presente in natura, resistente alla trazione, alla combustione e alla maggior parte degli agenti chimici e fisici.

La sua pericolosità è stata riscontrata solo dopo la prima metà dello scorso secolo, alla luce dei problemi di salute segnalati da alcuni operai addetti alla lavorazione dell’eternit.

Questo materiale, infatti, disgregandosi nell’ambiente, disperde particelle filamentose di microscopiche dimensioni che, una volta inalate, possono raggiungere polmoni e altre parti del corpo, determinando l’insorgenza di malattie e gravi forme di cancro anche a distanza di molti anni dall’esposizione.

Negli anni 90 si è finalmente provveduto a porre un freno alla produzione di eternit. Tuttavia, sebbene l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione di questo materiale siano ormai vietate dal 1994 (legge n. 257 del 1992), in Italia è ancora presente in moltissime opere, per la bonifica delle quali la legge predispone sofisticate operazioni di messa in sicurezza che solo realtà specializzate possono porre in essere.

Bonifica amianto: l’importanza di scegliere una società specializzata


Le operazioni di bonifica da eternit devono essere condotte da ditte specializzate iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Questo permette di procedere nel rispetto di tutti i requisiti di sicurezza richiesti dalla legge ed evitare che, durante le fasi di intervento, l’amianto, per effetto dei rimaneggiamenti, emetta particelle inalabili pericolose per la salute dell’uomo e per l’ambiente.

Tra le ditte autorizzate smaltimento eternit spicca per esempio Mosaiko, che costituisce un vero e proprio punto di riferimento del settore, grazie a un’esperienza di oltre 15 anni e un’attenzione costantemente rivolta allo sviluppo in ambito tecnologico.

Ma la bonifica dell’amianto richiede anche una complicata fase amministrativa. L’iter burocratico in particolare prevede la segnalazione dell’inizio dei lavori, entro 30 giorni dalla data di avvio delle operazioni di rimozione, allo S.P.I.S.A.L competente, a cui segue l’attesa di eventuali comunicazioni da parte dell’ente.

Della procedura, però, si fanno carico le aziende designate all’intervento, che si occupano anche dell’invio, a fine del lavoro, del documento che attesti l’avvenuto trasporto dei materiali speciali presso la discarica abilitata.

Eternit: quali sono gli interventi di bonifica per aziende e privati?

L’eternit per moltissimi anni ha trovato campo di applicazione nelle coperture civili e industriali sotto forma di lastre piane o ondulate e come rivestimento all’interno di condotte, canne fumarie e cassoni.

Oggi, però, i manufatti sottoposti a degrado sono ritenuti estremamente pericolosi per la salute degli individui, per questo la legge prevede che i privati, così come i titolari di attività industriali – in tal caso per tutelare i lavoratori da un eventuale rischio di esposizione all’amianto – dispongano una procedura di verifica delle condizioni di integrità degli elementi finalizzata al controllo e alla bonifica delle opere.

L’iter di valutazione, naturalmente, deve essere affidato a tecnici qualificati nell’attestazione dello stato di degrado dell’eternit che, al variare del grado di deterioramento riscontrato, definiscono la necessità di porre in essere una delle tre procedure di bonifica previste dalla legge.

Nello specifico, si predispone una cosiddetta bonifica per confinamento dell’amianto quando sia possibile apporre delle barriere per confinare lo strato di eternit e proteggere l’ambiente circostante dal rilascio di fibre dannose per la salute.

Si parla invece di bonifica per incapsulamento dell’amianto quando si predispone il trattamento del materiale con sostanze liquide, che lo ricoprono totalmente, inglobando anche le fibre pericolose come una sorta di pellicola protettiva. Il terzo e ultimo metodo, considerato del tutto risolutivo, è invece la bonifica per rimozione dell’amianto che, prevedendo l’estrazione delle parti pericolose dall’edificio e il loro allontanamento definitivo dal sito, determina un elevato grado di sicurezza e un conseguente aumento del valore dell’immobile.