Caos e incertezze sulle concessioni degli stabilimenti balneari a Lignano Sabbiadoro in attesa dei nuovi bandi

Le perplessità, i dubbi e le profonde incertezze sembrano non accennare a placarsi in seguito alla decisione del Governo che, adeguandosi alla direttiva europea, vede rimettere in gioco i concessionari degli stabilimenti balneari anche in Friuli Venezia Giulia. Fulcro di quello che a tutti gli effetti è un rompicapo in grado di destabilizzare anche le più radicate certezze, resta in effetti la ancora poca chiarezza in merito alle regole che vedranno le gare d’appalto assegnare nuove figure nella gestione della spiaggia di Lignano Sabbiadoro.

Il 2024 si è aperto infatti con la proroga delle concessioni demaniali adottata dal Comune di Lignano, sulla base di quanto dettato dalla legge regionale e i nuovi bandi saranno pubblicati entro il mese di agosto. “Tutto è iniziato nel 2010 quando, per adeguarsi alla direttiva europea Bolkestein, l’ultimo governo Berlusconi ha abrogato la legge sul rinnovo automatico delle concessioni – spiega Michele Battiston, presidente del consorzio Spiaggia Viva di Lignano Sabbiadoro – secondo il diritto comunitario infatti, un bene pubblico come la spiaggia, non può essere lasciato al medesimo titolare, ma dev’essere oggetto di procedure selettive”.

Tuttavia, all’abrogazione di quella norma, non è seguita alcuna riforma che introducesse nuove regole per assegnare le concessioni di spiaggia e, mano che la scadenza si avvicinava, il Parlamento approvava una serie di proroghe dove sia il governo Gentiloni che il primo governo Conte hanno tentato di approvare delle riforme organiche, entrambe arenate ma, a novembre 2021, il consiglio di Stato è andato oltre: con un’eclatante sentenza, il massimo organo di giustizia amministrativa non solo ha annullato la proroga al 2033, ma ha anche fissato la data del 31 dicembre 2023 come termine ultimo per riassegnare le concessioni balneari tramite gare pubbliche.

“Ad ora mancano i decreti attuativi che dovranno essere emanati, mi auguro nel più breve tempo possibile, dal parlamento, proprio per questo motivo i singoli comuni brancolano nel buio, non sapendo come agire” ribadisce Battiston, che conclude “l’obiettivo di Palazzo Chigi è quello di dimostrare che in Italia c’è un’abbondante quantità di litorali disponibili per permettere di avviare nuove imprese, di modo che venga garantita la concorrenza richiesta dall’Europa senza mettere a gara le concessioni esistenti, nel rispetto della direttiva Bolkestein”.

Una situazione, senza ombra di dubbio, che sta creando un enorme vortice nel quale aleggiano ancora molte domande, prive di risposta, come sottolinea il presidente di Lisagest Manuel Rodeano “Assolutamente nessuna remora nei confronti della procedura delle evidenze pubbliche, purché i criteri e le regole imposte e definite dal Governo risultino essere le medesime per tutti gli stabilimenti balneari” afferma Rodeano, che prosegue “Ovviamente auspico una rinnovata opportunità per Lisagest, ci siamo sempre impegnati al massimo per apportare migliorie e garantire ai turisti un servizio impeccabile e, nel caso in cui la concessione risulterà ancora a nostro favore, faremo ancora e sempre del nostro meglio, facendo partire immediatamente gli investimenti pro turismo”. Una situazione tutta ancora da chiarire quindi quella in merito alle concessioni balneari di Lignano Sabbiadoro che, va ricordato, vale oltre un miliardo di PIL.