A Lignano Sabbiadoro il battesimo della Foresta che salvaguarda l’ambiente

Il battesimo della Foresta a Lignano.

La sostenibilità e l’attenzione all’ambiente da parte di Cafc si concretizzano in un’adozione molto speciale e dal significato evocativo. Domenica 26 luglio, a Lignano Sabbiadoro, alle ore 17 si terrà il battesimo della Foresta di proprietà dell’EFA resa un luogo terapeutico in collaborazione con l’UTE di Latisana, l’amministrazione comunale e l’Università di Udine (appuntamento in via Tarvisio nei pressi del Pronto Soccorso) con il supporto di Cafc il cui presidente, Salvatore Benigno, annuncia l’adozione della foresta che aprirà per la prima volta i battenti al pubblico. Ad accompagnare i visitatori, nell’assoluto rispetto delle regole anti-Covid, sarà Maurizio Droli dell’Università di Udine che illustrerà il percorso fitoterapico e di benessere correlato a questa foresta di 20 ettari, a 300 metri dal mare, che, oltre a finalità didattiche, presenta anche scopi curativi. 

All’inaugurazione parteciperanno il presidente dell’UTE di Latisana Enrico Cottignoli, l’assessore Ada Iuri del Comune di Lignano, il presidente del Consiglio Regionale Zanin, i consiglieri della Regione Mauro Bordin, Mariagrazia Santoro, Franco Iacop, Cristiano Shaurli, l’assessore del Comune di Latisana Daniela Lizzi, Giovanni Boer Presidente dell’UTE di Lignano oltre a diversi consiglieri del Comune di Lignano e Latisana.

Cafc sostiene e promuove il progetto della foresta in quanto rientra nella linea della green economy rappresentata dall’impronta di carbonio, parametro che stima le emissioni di gas ad effetto serra generate dalla realizzazione di un prodotto o dalla erogazione di un servizio. Adottando questo bosco di pini e querce, protetto da dune storiche, la società leader del servizio idrico compensa l’anidride carbonica emessa nell’ambiente con l’attività diretta e indiretta.

Cafc quantifica, attraverso parametri ben definiti, la sua carbon footprint: “Per compensare l’aumento della CO2 – spiega il Presidente Benigno – si deve aumentare la capacità di assorbimento: si controbilancia le emissioni con la carbon offset, la compensazione appunto”. Gli ecosistemi naturali, principalmente i boschi e le foreste, sono a tutti gli effetti fornitori di un servizio definito servizio ecosistemico, ecco perché il piano è di continuare ad adottare foreste e boschi. Il percorso nel bosco – esclusivamente pedonale di 3 chilometri con sentieri diversi (ognuno dedicato ad uno scrittore o poeta) – unisce i benefici terapeutici oggetto di studio da parte dell’Ateneo di Udine: il termine “terapia forestale” deriva da quello di “balneazione forestale” che significa “visitare foreste per scopi di relax e ricreazione, respirando composti organici volatili, chiamati phytoncides o terpeni (olii essenziali di legno), che sono derivati da alberi con marcate capacità antimicrobiche”. 

Oltre all’impronta di carbonio Cafc – impegnato a ridurre l’impatto ambientale delle attività – investe notevoli risorse anche per sostenere progetti legati all’impronta idrica che riguarda l’acqua consumata per attuare un processo industriale. Per questo ha aderito al progetto Water Impact for Life promosso dal gruppo COMUNICare H2O dell’Università di Udine, in collaborazione con OGS, Università di Ferrara ed altri enti e aziende del Triveneto. Il progetto, candidato ad un finanziamento europeo LIFE, nasce per sensibilizzare le nuove generazioni al concetto di impronta idrica, incrementare la consapevolezza degli attori che operano nella filiera produttiva e richiedere una gestione più efficace e sostenibile delle risorse idriche.

In Italia, l’acqua “virtuale” rappresenta l’89% dell’acqua consumata giornalmente. Quanti litri di acqua servono per fornire a una famiglia un litro di acqua potabile? Per rispondere a questa domanda saranno realizzate attività per testare metodi di valutazione dell’impronta idrica su aree e attività produttive selezionate e fornire quindi indicazioni operative per rendere ancora più sostenibile il servizio idrico fornito dal gestore e più informato l’utente finale. 

La green economy si sposa con la green reputation per incidere concretamente sul territorio e offrire un aiuto fattivo all’ambiente salvaguardando il futuro dei cittadini.