Lignano e la Riviera si candidano a sito Unesco, ecco il progetto

Lignano si candida a sito Unesco.

Candidare Lignano Sabbiadoro e il territorio limitrofo a sito Unesco come Riserva della Biosfera, uno scenario quello del MaB (Man and the Biosphere), incentrato sui temi della transizione ecologica e del turismo sostenibile che rientrano in modo preponderante nelle strategie perseguite dall’Amministrazione comunale.

L’opportunità arriva dai contenuti dello studio di fattibilità commissionato a novembre dal Comune di Lignano Sabbiadoro e presentato nel pomeriggio di oggi dal sindaco Laura Giorgi e dalla consigliera con delega alla cultura, Donatella Pasquin, con Giorgio Andrian, l’esperto di candidature Unesco incaricato di redigere lo studio, ai Comuni della Riviera, presenti e collegati all’incontro, Latisana, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco con il Sindaco Andrea De Nicolò che è anche presidente della Comunità, Ronchis e San Giorgio di Nogaro.

Presente all’incontro anche Alessandro Tollon rappresentante per il settore turismo nel consiglio d’amministrazione della Camera di Commercio e collegati Paola Del Negro direttore generale dell’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale e Pierpaolo Zanchetta del servizio biodiversità della Regione FVG.

“Questa opportunità di candidatura può rappresenta per la Comunità un elemento di promozione unica in termini turistici, culturali e ambientali“, ha commentato il Sindaco Laura Giorgi ringraziando tutti i presenti per aver raccolto l’invito.

L’operazione di candidatura a Riserva della Biosfera potrà estendersi a tutti i territori inclusi nella proposta di zonazione, rinforzando in questo modo il rapporto tra la città di Lignano Sabbiadoro e i Comuni della Comunità Riviera Friulana; in quest’ambito potrebbero trovare posto anche temi di carattere culturale, per esempio come quello legato ai Casoni presenti nella Laguna.

Come anticipato dal sindaco di Lignano Sabbiadoro ai colleghi della Riviera, “nel complesso, il percorso avrà una durata di un paio di anni, ma saranno i primi dodici mesi a comprendere la parte più sostanziosa del lavoro, necessaria per costruire il dossier che la prossima primavera andrà a Roma, per essere sottoposta all’esame del Ministero dell’ambiente”.

“Questo primo incontro – ha aggiunto Giorgi – è stato utile per conoscere le modalità operative e l’area sulla quale concentrare il progetto. Siamo all’interno di una Comunità, un istituto riconosciuto che rappresenta già un vasto territorio, dobbiamo ora verificare come creare tra noi un tavolo guida e come supportare il progetto, sia in termini di programmazione che di budget e soprattutto di presentazione nel territorio. Importante anche spiegare che questo riconoscimento non comporterà nessun nuovo e ulteriore vincolo di protezione e conservazione per il territorio interessato, rispetto a quelli già esistenti”.