Stupro di Lignano, i pensieri di una 24enne: “La vittima non diventi il carnefice”

Le riflessioni di una giovane dopo la violenza sessuale a Lignano.

È una vicenda che ha lasciato un segno profondo. La presunta violenza sessuale maturata a Lignano Sabbiadoro, dove una 18enne ha asserito di essere stata stuprata da cinque giovani in un appartamento, ha smosso le coscienze e scatenato le reazioni più disparate.

Veronica Fontana ha 24 anni, ed è quasi coetanea della giovane coinvolta. Ha scelto di affidare a Friuli Oggi alcune sue riflessioni sull’accaduto. “A seguito dell’aberrante accadimento di Lignano, in cui si presume uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza di 18 anni, ancora più terrificante è la consapevolezza di una mancanza di educazione e sensibilità su un argomento tanto delicato quanto importante – sottolinea -. La violenza sulle donne non si limita ad atti violenti, minacce e soprusi. Inizia con una carente e limitata sensibilizzazione sull’argomento. La noncuranza aleggia tra le dichiarazioni di queste ragazze in vacanza a Lignano, quasi a voler trasferire la colpa dal carnefice alla vittima. Una ragazzina che si trova accerchiata da un gruppo di suoi coetanei, su cui probabilmente riponeva la sua fiducia, che le strappano l’anima, viene tenuta ferma e non ha nemmeno più la forza di gridare, quali colpe le si possono imputare? Ovviamente nessuna”.

Eppure, prosegue Veronica, “c’è ancora chi apostrofa i propri discorsi con epiteti connotati da indifferenza e arroganza, come se lo stupro di una ragazza, fosse un avvenimento talmente lontano dalla propria realtà da non riguardarli. Che siano in abitazioni private, luoghi di lavoro, in strada o al mare, le violenze sessuali continuano ad esserci da parte di amici, parenti, colleghi, partner o sconosciuti; mi dispiace, quindi, cara Miriam (una delle ragazze intervistate da noi a Lignano dopo l’episodio, ndr), ma non dipende affatto da chi frequenti o da con chi vai“.

“In un’epoca che si professa civilizzata come la nostra il cammino verso una maggiore consapevolezza sulla violenza sessuale è ancora lungo – dice ancora la 24enne -. Da tali dichiarazioni si evince come legalmente lo stupro viene deplorato e condannato, ma privatamente lo si giustifica e lo si ignora“.

“Dopo l’ennesimo caso di stupro a Lignano – conclude Veronica – possiamo solo fermarci a riflettere su due importanti questioni: la prima è di iniziare a condannare supposizioni sbrigative e superficiali per descrivere uno stupro avvenuto ai danni di una giovane donna; deve anzi permanere la consapevolezza di una assenza di colpe in capo alla vittima. La seconda riguarda una maggiore educazione e informazione sull’argomento, avvalorata dalla realizzazione che le violenze sessuali, purtroppo, sono ancora troppo frequenti”.