Stop al carbone, l’ecoblitz di Legambiente presso la centrale di Monfalcone

La centrale termoelettrica in uso da 50 anni.

“Stop carbone, no gas – 100% rinnovabili” è il messaggio lanciato da attivisti e attiviste di Legambiente Friuli Venezia Giulia e dal circolo di Legambiente “Ignazio Zanutto” di Monfalcone, che hanno effettuato un ecoblitz nei pressi della centrale a carbone, in occasione della prima tappa della Goletta Verde 2020.

La centrale termoelettrica di Monfalcone, entrata in esercizio in ambito cittadino più di 50 anni fa, sorge lungo la sponda orientale del Canale Valentinis su una superficie di circa 30 ettari. Un luogo che oggi rischia di perdere una grande occasione di rilancio. Infatti con il phase out del carbone, il tavolo tecnico del ministero dello Sviluppo economico ha stabilito di riconvertire la centrale a carbone in una centrale a gas.

Fin dal 2012 Legambiente è impegnata a denunciare i ritardi dell’avviamento alla conversione dell’impianto e, contestualmente, a proporre soluzioni per un rilancio green dell’area, una volta bonificata. La crisi climatica richiede l’assoluta urgenza di andare verso una decarbonizzazione adottando soluzioni credibili per ridurre l’emissione di CO2, eliminando completamente l’utilizzo dei combustibili fossili, gas fossile compreso. In una visione orientata verso una completa decarbonizzazione entro il 2050, è infatti essenziale dare risposte alla transizione energetica senza ricorrere a nuovi impianti a gas e garantendo un ruolo sempre maggiore alle fonti rinnovabili.

Tornando alla centrale termoelettrica di Monfalcone, oltre alla bonifica del sito (che dovrebbe essere correlata in termini di investimento e risanamento alla messa in campo di iniziative sul porto) sono numerose le proposte di Legambiente sull’area, di proprietà del gruppo A2A. In luogo della centrale a gas che condannerebbe il territorio all’uso delle fonti fossili per i prossimi 20 anni, per rispondere alle esigenze produttive di energia elettrica, la proposta è di realizzare un sistema ibrido fotovoltaico più accumuli, in grado di dare le risposte di produzione, sicurezza e flessibilità alla rete.