Contagiata dal coronavirus, torna al lavoro ma per lo stress ricade in malattia

La vicenda nella casa di riposo di Mortegliano.

Torna al lavoro, in prima linea contro il Covid-19, dopo essere stata contagiata dal coronavirus. Ma a causa dello stress ricade in malattia. È la vicenda accaduta a un’operatrice socio-sanitaria di San Giorgio di Nogaro, G.V., in servizio nella casa di riposo di Mortegliano.

A ricostruire la vicenda è lo Studio Tutino di Udine, che si occupa di tutelare l’operatrice. “Dopo circa 20 giorni di infortunio, poiché positiva al tampone Covid-19 – spiega il consulente Simone Tutino – la donna ha ripreso il lavoro per circa 10 giorni. Dura la ripresa, sotto il profilo fisico, con stanchezza , difficoltà a deambulare con forza, mal di testa e spossatezza totale, tant’è che l’interessata ha subito uno svenimento in reparto Covid subito dopo la ripresa al lavoro. Queste le conseguenze di un maledetto virus sconosciuto al nostro sistema Sanitario, fino a qualche settimana fa. Crediamo che questa sintomatologia possa essere utile anche a livello medico e conoscitivo”.

La donna, dopo due episodi di malessere subiti al lavoro post rientro, ora si trova a casa in malattia. La stessa, tramite lo Studio Tutino, nei giorni scorsi aveva anche interessato l’Inail per verificare se vi fossero postumi da malattia professionale, e l’ente ha già liquidato circa 600 euro a G.V. per pagare l’indennità di infortunio. Per il resto tutto è in corso.

“Si vuole dare notizia – prosegue Tutino – che il lavoratore che si ammala di Covid-19 perché addetto a particolari servizi viene posto in infortunio sul lavoro e non in malattia. Sul punto ho anche sollevato una nuova e forse primaria questione a livello nazionale legata al tasso di rischio Inail da riconoscere agli addetti tutti che operano in reparti Covid ad alto rischio. Qui l’ente si dovrà esprimere andando a riconoscere nuove percentuali, sulla mansione, fino a oggi mai valutate. Queste percentuali sono quelle che il datore di lavoro deve pagare all’Inail in base al rischio di ogni mansione lavorativa”.

Intanto, la lavoratrice della casa di riposo ha effettuato ieri un nuovo tampone, mentre oggi è attesa in ospedale per un prelievo di sangue. “Il datore di lavoro, a fronte delle comunicazioni ricevute dallo Studio Tutino ha attivato e dato comunicazione per una apposita polizza assicurativa. L’operatrice attendeva anche di essere visitata dal medico del lavoro, ma ciò non è ancora intervenuto”. Nella casa di riposo di Mortegliano si sono registrati 19 decessi legati al Covid-19 e oltre 30 positivi al coronavirus. “La vicenda – conclude Tutino – in passato aveva sollevato interesse mediatico perché mentre la G.V. era positiva al Covid-19 e nessuno ha comunicato con atto scritto ai congiunti che anche loro dovessero restare a casa, cosa che comunque hanno fatto. In quei 20 giorni circa nessuno del Comune o della Protezione Civile si è fatto sentire per sapere se necessitavano di pane o pasta. Solo recentemente tutta la famiglia ha fatto i tamponi”.