Centro migranti, non si ferma la protesta: “Così si umilia Jalmicco e il patrimonio Unesco”

Continua la protesta contro l’ipotesi di un centro migranti a Jalmicco.

Non si ferma la protesta sull’ipotesi del centro migranti a Jalmicco e sul caso intervengono anche il vice sindaco di Palmanova Luca Piani, con delega ai bastioni e lavori pubblici, e l’assessore alla Cultura e Turismo Silvia Savi.

“Con un centro migranti a Jalmicco verrebbe in primis mortifica la comunità del piccolo paese ma anche umiliata Palmanova e tutto il patrimonio Unesco regionale oltre alla rete dei Borghi più belli d’Italia – affermano – . Il centro migranti che si vorrebbe realizzare nella ex caserma Lago avrebbe anche la conseguenza diretta di frenare lo sviluppo turistico di Palmanova, riconosciuta patrimonio Unesco nel 2017, bloccando importanti opere che riguardano la città stellata e distogliendo risorse che il Comune si troverebbe a dover investire in sicurezza. Il danno sarebbe esteso a tutto il territorio circostante con un impatto negativo su sicurezza, turismo, economia”.

“Un borgo da valorizzare, non da umiliare”.

“Nessuno si sognerebbe di fare un centro migranti vicino a San Gimignano o nei pressi di Alberobello. Jalmicco non solo si trova a Palmanova ma è a metà strada lungo la provinciale che unisce Cividale del Friuli a Aquileia, altri due siti Unesco regionali, e lambisce i borghi più belli d’Italia di Clauiano e Strassoldo (di cui fa parte la stessa Palmanova) che verrebbero penalizzati da una immagine di disinteresse che le istituzioni statali e regionali riservano al proprio patrimonio culturale di punta, lo stesso Jalmicco è un Borgo millenario che lo Stato dovrebbe valorizzare e non umiliare. Di più: la ex caserma Lago è in via Gorizia, ovvero sulla strada che unisce Palmanova al Collio di Cormons, candidato Unesco con il Brda sloveno, e verso Gorizia, Capitale europea della Cultura 2025: un bel biglietto da visita per queste località che si vogliono valorizzare e su cui la Regione sta investendo milioni di euro”, proseguono Piani e Savi.

Danno per il turismo e la cultura.

“Anche di questo il Commissario di Governo per l’emergenza migranti dovrà rispondere a livello nazionale e nei confronti di due ministeri: quello alla Cultura che finanzia il piano straordinario di opere di conservazione e valorizzazione del bene Unesco, e quello del Turismo che ha assegnato a Palmanova con Bergamo e Peschiera del Garda un finanziamento di 1,6 milioni di euro per la promozione del sito Unesco. Cosa dovremmo promuovere agli occhi dell’Unesco, nata per diffondere la pace attraverso la Cultura? Un centro di detenzione in strutture fatiscenti dove non i diritti umani non sono garantiti? Un sito Unesco militarizzato per motivi di sicurezza?” si chiede Savi.

E aggiunge il vicesindaco Piani: “è assurdo, se non vergognoso, distruggere quanto costruito in tanti faticosi anni da cittadini e dal Comune. La stessa Jalmicco perderebbe l’occasione di veder completate alcune iniziative in programma in questo mandato se il Comune dovrà distogliere risorse per garantire più sicurezza o, peggio, perdere i benefici dello sviluppo turistico di Palmanova, che registra la più alta crescita percentuale di presenze in regione tra i siti Unesco (+37% dal 2019 al 2022).

Da qui un appello al ministro della Cultura Sangiuliano, ma anche al vicepresidente regionale con delega alla Cultura Anzil: si tuteli il patrimonio Unesco, il suo significato sul piano umano, le sue ricadute su economia, sicurezza e sviluppo per tutto il territorio; un centro migranti a Jalmicco non è accettabile.