Il Mulino Zuzzi si apre alla città, un campus universitario nel suo futuro

Il futuro del Mulino Zuzzi.

Nel 2023 festeggia i 100 anni e ora gli si prospetta un nuovo futuro, aperto alla città e dedicato soprattutto alla formazione: è stato infatti presentato il progetto di rigenerazione dell’area del Mulino Zuzzi di Pordenone, che passa attraverso il trasloco della storica società di macinazione dall’attuale sito, nei pressi della stazione dei treni, all’area ex SelecoSim 2 di Vallenoncello, dove è è già stato trasferito il magazzino logistico per la distribuzione e, prossimamente, vi dovrebbe trovare posto anche la produzione.

Un trasloco che darebbe spazio alla realizzazione di un progetto con destinazione urbana, non più produttiva. La superficie oggetto dell’intervento si sviluppa su quasi 10.000 mq, di cui circa 7 mila di proprietà dalla Società di Macinazione e poco meno di 3 mila di proprietà comunale, che coincide con l’area attualmente occupata da parcheggio pubblico. Nell’ambito della riqualificazione queste due zone, oggi separate, saranno considerate in maniera unitaria. Certamente l’unico edificio che meriti di esser conservato è quello del Molino storico costruito nel 1923, uno stabile in mattoni a vista lungo 65 m, largo 15 ed alto circa 17, bell’esempio di archeologia industriale.

Il masterplan, realizzato facendo dialogare il Consorzio universitario cittadino, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA), la Pordenone Design Week e il Comune di Pordenone, prevede un parcheggio multipiano a doppia rampa centrale, capace di contenere 230 auto su tre diversi livelli di piano ed una terrazza con un sistema di pannelli fotovoltaici.

Accanto, un’area verde in cui potrebbe sorgere la nuova centrale per il sostegno termico o di teleriscaldamento dell’intero complesso edilizio. Un campus universitario dedicato alla ricerca
e alla didattica, ospiterebbe i corsi universitari dell’ISIA. L’edificio storico del Molino restaurato sarebbe organizzato su 4 livelli e, ad ogni piano, una grande hall completamente vetrata nei due lati liberi costituirebbe il luogo di arrivo e partenza degli studenti, uno spazio di sosta durante la giornata, un luogo di mostre temporanee. Una piazzetta alberata fungerebbe da connessione tra l’edificio storico ed uno nuovo, eretto lungo via della Ferriera, che ospiterebbe il “Centro Internazionale del Design Alto Adriatico”.

Tra i due edifici, una piazza creerà un’area completamente pedonale, funzionale alla socializzazione tra gli utenti del campus e a tutti i visitatori. Grazie a questa destinazione culturale, quest’ambito andrebbe ad ospitare la Pordenone Design Week. Infine si è pensato ad un complesso dedicato al mercato metropolitano, al co- working e al co-living. Ipotizzata anche la creazione di una palestra o di un centro benessere per la struttura.

Avere un masterplan consentirà agli uffici comunali di avviare un ragionamento e sarà possibile accedere a dei bandi, ma saranno necessarie anche ulteriori risorse, sia pubbliche sia private. La consapevolezza è che si tratta di un’impresa costosa e non di immediata realizzazione, ma la convinzione è che il Mulino, storico esempio di archeologia industriale, meriti di essere riqualificato e restituito alla città.