Stop allagamenti a Rorai, ecco il nuovo bacino anti alluvioni

L’opera contro gli allagamenti a Rorai.

È stato inaugurato il nuovo Bacino di Laminazione a Rorai Grande, un invaso da 2800 metri cubi che proteggerà il centro abitato dagli allagamenti a cui è soggetto, come accaduto nel 2013 quando, a seguito di un’intensa precipitazione, è finita sott’acqua l’area tra via Castelfranco Veneto, via Chiesa di Rorai e la Statale 13, causando centinaia di migliaia di euro di danni.

La causa di queste inondazioni sta nel fatto che la SS 13 Pontebbana, nel tratto che va dall’intersezione con via Montereale fino al confine col Comune di Porcia, costituisce un impedimento per lo scolo delle acque piovane, che confluiscono solo parzialmente nella rete fognaria. Dal momento che le aree a nord della Pontebbana sono scarsamente servite da dei sistemi di drenaggio, le piogge abbondanti che scendono sui terreni di prevalenza agricola situati a nord della SS13 (si parla di una superficie complessiva di oltre 250 ettari), in parte si infiltrano nei primi strati del sottosuolo e in parte vengono drenate dalle strade comunali che scendono da nord a sud, dalla Comina fino alla Pontebbana. La viabilità svolge quindi una funzione impropria nel convogliare verso la SS 13 quelle acque, che si riversano in parte nei fossati laterali alla carreggiata, in parte sul manto stradale e in parte presso le abitazioni private immediatamente a valle.

E’ stato quindi realizzato un sistema di raccolta acque che sfrutta i fossati delle strade laterali della SS 13, per poi confluire, attraverso una tubatura di 2,5 km, in questo bacino di laminazione della capacità di 2.800 metri cubi. L’opera è costata 1,5 milioni di euro ed è stata interamente finanziata nel 2017 dalla Protezione Civile regionale. Il bacino di laminazione, una volta riempito conterrà le acque meteoriche per il 90% della sua portata. Il restante 10% verrà rilasciato gradualmente nel Rio Pedron, un canale che passa oltre la ferrovia e si immette nei laghetti Presotto (o della Burida Superiore), per poi confluire nel grande lago della Burida.

Attraverso questo intervento si potrà generare un luogo verde in cui la presenza d’acqua creerà le condizioni per garantire una maggiore biodiversità per la fauna che vive nel contesto urbano. Servirà anche ad abbassare le cosiddette isole di calore, riducendo la temperatura e migliorando la qualità della vita per questa parte del quartiere, soprattutto durante il periodo estivo. Inoltre questo bacino potrà essere utilizzato come scorta d’acqua per garantire l’irrigazione estiva locale.