Chiude una storica attività a Tarcento, Eurofrutta dopo 30 anni abbassa le serrande

La chiusura di Eurofrutta in piazza del Mercato a Tarcento.

Abbassa le serrande l’Eurofrutta in piazza del Mercato di Tarcento dopo ben 30 anni di attività ininterrotta. Una scelta difficile, ma presa perché alcuni dei titolari andranno in pensione come spiega Daniela Cum: “Alcuni dei soci sono ormai in età di pensionamento e, visto che i figli hanno scelto altre strade, abbiamo deciso di chiudere”.

La piazza di Tarcento, però, non rimarrà senza ortofrutta. Al posto dell’attuale punto vendita infatti ci sarà un nuovo negozio, che si occuperà della stessa tipologia di merce. “Non ci sarà una cessione vera e propria – spiega Daniela -, lo daremo in locazione ad altri”.

La storia.

Nel 1950 fu Pio Zaban ad aprire l’Eurofrutta. “Ha messo in piedi l’azienda dal nulla – racconta Daniela – poi nel corso degli anni è subentrata la gestione della società Volpe&Patriarca, dove ha lavorato mia suocera per circa 20 anni come impiegata, fino a quando nel 1991 abbiamo preso noi le redini del negozio”. Da quell’anno infatti fino ad oggi, 2021, la gestione dell’Eurofrutta è stata di due famiglie, quella di Daniela e suo marito Gino insieme al fratello di Gino e sua moglie.

“Nel corso dagli anni da un fiorente dettaglio ci siamo dovuti adattare alla crisi dovuta alla concorrenza dei centri commerciali – continua Daniela – potenziando un ingrosso alternativo con mense scolastiche, aziendali e case di riposo, fornendo poi il servizio di consegna capillare in tutta la regione”. Diverse sono le difficoltà per chi sceglie questo tipo di lavoro, come afferma Daniela, infatti, questa attività prevede grande sacrificio e dedizione per l’impegno continuativo durante tutto l’anno e la necessità di far fronte anche alla necessità di mantenere gli appalti con prezzi concorrenziali. “Con l’età che avanza anche le forze e gli stimoli che caratterizzano i giovani imprenditori vengono a mancare ed è giusto lasciare il posto a nuove leve – conclude Daniela – non essendoci in famiglia chi vuole seguire le attività dei genitori siamo arrivati a questa decisione”.