L’emozionante tradizione della Maja che si ripete a Camporosso

L’innalzamento dell’albero della Maja.

Il mondo corre, si trasforma, ma le tradizioni in Friuli non vengono dimenticate. In questo non fa eccezione Camporosso, che sabato 11 giugno ha onorato anche quest’anno l’innalzamento dell’albero della Maja, ovvero un tronco di abete privato della corteccia. E quest’anno è in favore della classe 2004.

L’innalzamento del tipico albero rappresenta tradizionalmente un rito propizio per il raccolto, ma in generale augura la fertilità della nuova generazione. Rappresenterà il risveglio di tutte le forze della natura territoriale. E non a caso viene innalzato per celebrare il passaggio dall’adolescenza alla maggior’età dei ragazzi che nell’anno solare compiono 18 anni. Nel caso del 2022 proprio l’annata del 2004, appunto.

Come ci si prepara alla Maja.

Da tradizione l’albero viene tagliato lo stesso giorno, anche se un tempo la pianta veniva rubata da una delle proprietà del paese. Adesso la comunità però lavora di concerto e la Maja viene donata dal Consorzio Agrario della Vicinia di Camporosso. È condotta lungo le vie del paese, accompagnata da musica tipica della zona, e da un’atmosfera di festa che avvolge tutti. All’apice della pianta si pone una Kranz, cioè una corona creata con i rami stessi dell’abete, inoltre le ragazze della classe del 2004, in questo caso, hanno avuto il compito di ornare l’intero tronco della pianta e il trattore, che aiuta a portare la Maja per le strade principali di Camporosso, fino al posto in cui viene innalzato.

L’innalzamento della Maja è un lavoro che richiede forza e pazienza, infatti per farlo sono utilizzati dei pali, gli Schwaffel. Uno degli anziani di Camporosso gestisce tutti coloro che contribuiscono all’elevazione dell’abete. Il tempo però prezioso e l’obiettivo è quello di terminare l’ascesa della Maja prima di mezzanotte per garantire un buon auspicio per l’anno a venire.