“Oggi è un giorno importante per la nostra città. Con l’inaugurazione del primo Centro Antidiscriminazioni dedicato alle persone LGBTQIA+, Udine compie un passo concreto verso una società più giusta, più equa e realmente inclusiva”, queste le prime parole dell’Assessora alle pari opportunità del Comune di Udine Arianna Facchini, che questa mattina ha partecipato all’inaugurazione ufficiale del centro antidiscriminazione della città in via Grazzano.
Il Comune, mettendo a disposizione gli spazi che saranno utilizzati, è partner del progetto guidato da Arcigay Udine Fûr! e finanziato dall’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. “Non possiamo ignorare i dati e i segnali che provengono dal nostro Paese: secondo la Rainbow Map di ILGA Europe, l’Italia è al 35° posto su 49 in Europa per uguaglianza e tutela dei diritti LGBTQIA+. Un dato che parla chiaro e ci impone una responsabilità politica e istituzionale. Tra i primi atti dell’Amministrazione De Toni – spiega in seguito Facchini – c’è stata l’adesione alla rete RE.A.DY, un impegno concreto per il contrasto alle discriminazioni, che ci consente di confrontarci con altre città italiane sulle buone pratiche adottate a livello nazionale tra cui spiccano i CAD, non azioni di facciata, ma presidi reali di comunità”.
“Sappiamo – afferma ancora l’Assessora – che il fenomeno delle discriminazioni è spesso invisibile, non denunciato, e sottovalutato. Ma proprio per questo è nostro dovere come Amministrazione supportare chi da anni ascolta, accoglie, riconosce, protegge. Questo centro nasce per essere un luogo sicuro, accessibile, umano. Udine vuole essere una città aperta, accogliente, dove le differenze non siano un motivo di emarginazione, ma una risorsa da valorizzare. È questa la visione che guida il nostro operato e che oggi prende forma in un servizio concreto, costruito dal basso, con professioniste e professionisti che ringrazio per l’impegno e la competenza. Auguro personalmente un buon lavoro a tutte le operatrici e gli operatori del Centro Antidiscriminazioni. Il loro – conclude Facchini – sarà un lavoro prezioso, non solo per chi ne usufruirà, ma per l’intera comunità udinese. Perché una città è davvero libera solo quando lo sono tutte e tutti”.