Dehors in piazza San Giacomo, i commercianti contro la Soprintendenza: “La città è di chi la vive”

La risposta del presidente della Camera di commercio dopo i dubbi sollevati dalla Soprintendenza sui dehors in piazza san Giacomo.

“La Camera di Commercio Pordenone-Udine e Confcommercio provinciale daranno sostegno al Comune di Udine perché la burocrazia non penalizzi gli investimenti fatti dai pubblici esercizi udinesi in piazza San Giacomo“. Lo afferma il presidente camerale e vicepresidente nazionale di Confcommercio Giovanni Da Pozzo a commento delle informazioni fornite dal vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi, in particolari sui dubbi della Soprintendenza relativi al plateatico della piazza. “I dehor sono stati la soluzione chiave per la sopravvivenza delle attività economiche in tempo di pandemia – ricorda Da Pozzo –, ma hanno rappresentato anche un abbellimento dell’arredo urbano, tanto da essere unanimemente apprezzati dai residenti e dai turisti“.

Troppi vincoli.

Il tema però è più generale. “Non è possibile parlare di rigenerazione urbana e rivitalizzazione dei centri storici in un contesto in cui una mole di vincoli burocratici ostacolano pure progetti pensati per lo sviluppo della città, come quelli immaginati dal vicesindaco Venanzi, in totale condivisione con le categorie economiche. Piazza San Giacomo – prosegue Da Pozzo – è il centro della socialità cittadina e non ci può essere alcun dubbio sul fatto che gli imprenditori del settore dei pubblici esercizi ne conoscano il valore anche architettonico. Nessuno penserebbe dunque di mettere a rischio il plateatico, come si è visto in questi anni in cui i dehor sono stati di fatto dei salotti a cielo aperto. Udine – conclude Da Pozzo – deve recuperare il suo ruolo mercantile, che è sicuramente economico, ma soprattutto sociale. E dunque, con tutto il rispetto per gli interessati, non possiamo che ribadire che la città appartiene a chi la vive e a chi, per scelta dei cittadini, la amministra”.