La Clinica oculistica universitaria di Udine ha eseguito il primo trattamento con terapia genica per la cura della maculopatia.
La Clinica oculistica universitaria del presidio ospedaliero di Udine ha eseguito il primo trattamento con terapia genica per la cura della maculopatia, la degenerazione maculare legata all’età nella sua forma aggressiva. L’intervento si inserisce nell’ambito di uno studio clinico internazionale, che coinvolge solo pochi centri altamente specializzati in tutto il mondo.
La degenerazione maculare legata all’età è la maculopatia più comune ed è la principale causa di cecità nei Paesi sviluppati. Nella forma avanzata, colpisce centinaia di migliaia di persone in Italia. Tale forma, detta anche neovascolare (o “umida”) è caratterizzata dalla crescita di vasi sanguigni anomali sotto la retina e può portare rapidamente a una perdita della vista centrale, compromettendo attività quotidiane come leggere, guidare o riconoscere i volti. Ad oggi, la terapia standard consiste in iniezioni intravitreali ripetute ogni 4-8 settimane. Sebbene efficaci, queste richiedono frequenti accessi ospedalieri e rappresentano un impegno gravoso per pazienti e famiglie.
“Un cambio di paradigma”.
“Questa nuova terapia rappresenta un cambio di paradigma – spiega Paolo Lanzetta, direttore della Clinica -. Invece di somministrare il farmaco attraverso continue iniezioni all’interno dell’occhio, si trasferiscono alle cellule della retina le istruzioni necessarie per produrre autonomamente la molecola terapeutica. In termini semplici, è l’occhio stesso a diventare la ‘fabbrica’ del farmaco, con la prospettiva di ridurre drasticamente, o addirittura eliminare, la necessità di trattamenti ripetuti. Si tratta di un sogno divenuto realtà – aggiunge Lanzetta -. Da studente di medicina, oramai diversi anni fa, ricordo bene che la terapia genica venisse prospettata come una ipotesi terapeutica forse riservata al futuro. E’ una grande emozione poterla proporre oggi ai nostri pazienti.”
Il team della Clinica oculistica, che include Valentina Sarao e Daniele Veritti — esperti nella cura delle patologie retiniche — è stato selezionato tra i pochi al mondo per questa sperimentazione. La partecipazione a questo studio sottolinea l’impegno congiunto dell’Università di Udine e dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale nell’offrire ai pazienti friulani l’accesso alle terapie più innovative disponibili al mondo.
La Clinica oculistica di Udine non è solo un centro di riferimento per le cure più avanzate, ma anche un centro di alta formazione grazie alla Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università di Udine, diretta da Daniele Veritti. “Essere un centro di riferimento per sperimentazioni di questa portata – afferma Veritti -, significa garantire ai nostri pazienti le cure del futuro già oggi, e ai nostri specializzandi una formazione clinica di altissimo livello. La nostra Scuola di Specializzazione offre infatti ai futuri oculisti l’opportunità unica di partecipare direttamente alle sperimentazioni più importanti a livello mondiale, un privilegio riservato solo ai centri di massima eccellenza internazionale”.