Udine e il Friuli ricordano le vittime della tragedia di Arsia

Il presidente del Cr Fvg, Mauro Bordin (al centro), con gli altri rappresentanti istituzionali alla commerazione per le vittime di Arsia svoltasi a Udine

La commemorazione della tragedia di Arsia.

“Le 185 vittime di Arsia sono state a lungo e colpevolmente dimenticate. Croati per gli italiani e italiani per i croati, quegli sfortunati minatori morti il 28 febbraio del 1940 in uno dei peggiori disastri della storia mineraria hanno diritto alla Stella al merito del lavoro alla memoria”.

Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, è intervenuto a Udine alla commemorazione dell’84. anniversario della tragedia di Arsia, sottolineando di ritenere “doveroso supportare l’iniziativa dei Maestri del lavoro, così da onorare le vittime con l‘alta onorificenza alla pari di coloro che persero la vita a Marcinelle in Belgio“.

“La Regione, il Consolato della federazione dei maestri del lavoro del Fvg e il Consolato di Udine – ha evidenziato Bordin – cercano di mantenere vivo il ricordo di Arsia, sia per non dimenticare chi con il proprio lavoro ha dato tanto al nostro Paese sia per chi addirittura ha sacrificato la propria vita”.

Secondo il presidente dell’Assemblea legislativa, “commemorazioni come queste servono a riflettere sulla sicurezza sul lavoro che ancora oggi rappresenta un’emergenza che deve essere al centro dell’agenda delle istituzioni”. Un concetto ribadito anche dal console provinciale di Udine dei maestri del lavoro, Roberto Kodermatz, sottlineando che “i morti sul lavoro rappresentano una piaga che ogni giorno segna le nostre cronache. Scongiurare del tutto il rischio è impossibile, ma creare una cultura dell’attenzione e del rispetto delle norme è fondamentale nel mondo del lavoro e della nostra stessa esistenza civile”.

Tra i quattro corregionali vittime del disastro di Arsia, Bordin e Kodermatz hanno ricordato l’eroismo del triestino Arrigo Grassi, fabbro della miniera, che fu trovato esanime accanto all’amico che aveva tentato di soccorrere dopo aver salvato già una decina di minatori. Alla Santa Messa presso la Chiesa del Cristo, celebrata dal parroco Don Maurizio Michelutti e animata dalla Corale Luigi Garzoni di Adorgnano, è seguita la cerimonia civile con la posa della corona a cui sono intervenuti i sindaci di San Giorgio di Nogaro, Pietro del Frate, e di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, oltre all’assessore di Udine, Andrea Zini, e il consigliere di Aviano, Joshua Honeycutt.