Sospeso dal lavoro perché non vaccinato, fa ricorso e il Tar gli dà ragione

Era stato sospeso dall’Università di Udine perché non vaccinato

L’Università di Udine lo aveva sospeso perché non vaccinato, ma ha fatto ricorso e il Tar gli ha dato ragione.

E’ la storia di Vittorino Talamini, ricercatore del dipartimento di Scienze matematiche informatiche fisiche (ora in pensione) che aveva aderito all’appello, firmato da oltre 300 professori in tutta Italia, contro l’introduzione del Green pass negli atenei.

Il 10 febbraio dell’anno scorso, Talamini aveva ricevuto un decreto di sospensione dal servizio perché il certificato medico per l’esenzione o il differimento della vaccinazione che aveva presentato, era, secondo l’Ateneo, inidoneo. E lui si è rivolto al Tribunale amministrativo che ha accolto il ricorso contro quella sospensione e per il risarcimento economico per la mancata retribuzione relativa al periodo dal 10 al 25 febbraio. Di fatto, la sospensione era quindi durata poco perché il ricercatore aveva inviato ulteriore documentazione all’Università che lo aveva quindi riammesso, senza però pagargli quel periodo.

Il Tar del Fvg ha però ritenuto “che l’Università abbia violato il diritto del ricorrente allo svolgimento della propria attività professionale, sospendendolo illegittimamente dal lavoro, pur a fronte di una documentazione sanitaria, inviata in data 07 febbraio 2022, che, se non di per sé idonea alla esenzione (dall’obbligo vaccinale, ndr), avrebbe quantomeno dovuto giustificare ulteriori approfondimenti istruttori”.

Per il Tribunale amministrativo, l’Ateneo avrebbe “agito con eccessivo formalismo, conducendo un’istruttoria non adeguata all’importanza del provvedimento e al rango degli interessi in gioco, né improntata ai principi di collaborazione e buona fede”. Il Tar non ha invece riconosciuto “il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale, ossia reputazionale e d’immagine”.