L’orrore di Tata, gattina anziana brutalmente uccisa: “Cerchiamo ancora la verità”

La gatta è stata trovata morta in via Sant’Osvaldo a Udine.

Era stata trovata in condizioni disperate con l’addome squarciato e lesioni al midollo spinale lo scorso 8 novembre tra il civico 44 e il 46 in Via Sant’ Osvaldo a Udine: Tata, una gattina nera anziana, sorda e buona con tutti, facente parte di una colonia felina della zona che vede come referente Gabriella T., è stata uccisa; se sia successo per un atto volontario o meno, è ancora da definire.

Nonostante l’indole docile, infatti, tra le ipotesi c’è che il piccolo esserino indifeso sia stato preso di mira da un soggetto non ancora identificato, che l’avrebbe percossa talmente forte da provocarle ferite mortali. Inutile la disperata corsa alla clinica veterinaria Pedrani a Zugliano, nel vicentino, che oltretutto non è stata in grado di confermare la natura dei traumi; le condizioni di Tata sono da subito parse molto gravi, tanto da non averle permesso di affrontare la notte.

“Questo è un caso di assoluto degrado, anche se non sappiamo ancora quali siano state le reali dinamiche che hanno portato al decesso della povera gattina e non possiamo escludere né un atto volontario, né un investimento involontario da parte di una vettura” spiega l’assessore al benessere degli animali di Udine Rosi Toffano.

“La polizia veterinaria locale si era immediatamente mobilitata per far partire le indagini, interrogando anche diverse persone per capire se qualche testimone avesse visto qualcosa o qualcuno compiere un atto simile, però ad oggi, non è emersa alcuna responsabilità – prosegue Toffano -; nessuna delle persone ascoltate è stata in grado di attribuire con certezza la responsabilità a qualcuno in particolare, si sono fatte supposizioni, però purtroppo non abbiamo in mano alcuna certezza”.

Tutta la documentazione sanitaria inerente a questo orribile caso è stata consegnata, il fascicolo ad oggi è ancora aperto, gli elementi a disposizione sono al vaglio della Procura e ci si augura che venga fatta luce su quanto accaduto.

A volere chiarezza soprattutto le referenti della colonia felina, che in alcun modo intendono accettare che un gesto simile possa finire nel dimenticatoio “Noi continuiamo a sostenere che quello che è stato fatto a Tata è stato un accanimento volontario, un’azione mirata, non crediamo assolutamente all’ipotesi di un investimento involontario, le lesioni in quel caso avrebbero dovuto presentare caratteristiche diverse” sostiene Gabriella.

A contrastare in parte queste convinzioni è proprio l’assessore Toffano, che ripete “Il valore e il lavoro delle referenti delle colonie feline è importantissimo per il nostro territorio, grazie a loro veniamo a conoscenza di realtà che altrimenti non potremmo apprendere, come in questo caso – spiega Toffano -; tuttavia, non possiamo basare sui sospetti o sulle ipotesi un reato che dovrà essere ancora definito nelle sedi competenti, quindi io esprimo la mia massima fiducia nella Procura, augurandomi che la verità emerga in maniera solerte”.