Plusvalenze, chiesto il rinvio a giudizio per il caso Mandragora

La Procura di Udine ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Udinese Franco Soldati e per il vicepresidente Stefano Campoccia, quest’ultimo anche consigliere federale della Figc. La vicenda è quella dell’operazione di mercato tra il club friulano e Juventus, risalente al 2018 e legata al trasferimento del centrocampista Rolando Mandragora, ha portato a una richiesta di rinvio a giudizio per i vertici del club friulano.

L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 24 febbraio davanti al Gup del Tribunale di Udine. Le accuse sono di falso in comunicazione sociale, dichiarazione fraudolenta ed evasione dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società.

Il trasfertimento di Mandragora.

L’inchiesta riguarda il trasferimento del centrocampista Rolando Mandragora, acquistato dall’Udinese dalla Juventus nel 2018 per 20 milioni di euro. Una cifra che già all’epoca aveva suscitato perplessità nel mondo sportivo, considerando la giovane età del calciatore e il suo limitato impatto in Serie A. Due anni dopo, nel 2020, Mandragora è rientrato alla Juventus generando una plusvalenza di 3,11 milioni.

Secondo l’accusa, però, l’operazione non sarebbe stata trasparente: dietro il presunto “diritto di riscatto” previsto nell’accordo, si celava in realtà un obbligo irrevocabile di riacquisto da parte della Juventus.

La nota dell’Udinese Calcio.

Udinese Calcio prende atto, con non poca sorpresa, della richiesta di rinvio a giudizio, da parte Procura della Repubblica di Udine, del Presidente Franco Soldati e del Vicepresidente Stefano Campoccia in merito all’indagine sulle presunte plusvalenze fittizie in relazione alla compravendita del calciatore Rolando Mandragora.
Senza voler entrare nel merito delle controdeduzioni che pur sono state dettagliatamente sottoposte alla Procura di Udine in sede di chiusura delle indagini, non possiamo che osservare come identico procedimento penale sia stato archiviato dal GIP di Bologna con argomentazioni di diritto del tutto sovrapponibili a quelle applicabili alla vicenda sottoposta al vaglio del GUP di Udine.

Si confida, pertanto, che già in sede di udienza preliminare si giunga a un proscioglimento per insussistenza dei reati contestati.