Dagli studi dell’Università di Udine un nuovo parco archeologico nel Kurdistan iracheno

Un lavoro di quattro anni.

Nel Kurdistan iracheno, più precisamente a Duhok è stato inaugurato il Parco archeologico di Faida. Il progetto, iniziato quattro anni fa, è una collaborazione tra la missione archeologica dell’Università di Udine e la Direzione delle Antichità di Duhok. Il progetto di scavo, documentazione, protezione, restauro e valorizzazione riguarda un complesso d’irrigazione assiro databile a circa 2700 anni fa.

Con l’apertura del parco si potrà visitare l’antico canale assiro (anche in modalità virtuale), risalente tra l’VIII e il VII secolo a.C. si tratta del primo parco “dedicato” della zona. L’opera si compone di un grande manufatto decorato da tredici imponenti rilievi rupestri scolpiti lungo una delle sponde. Secondo alcune testimonianze il complesso d’irrigazione, lungo oltre dieci chilometri, è opera del re Sennacherib (704-681 a.C.) o, forse, già di suo padre Sargon II (721-705 sec. a.C.). i monumentali rilievi rupestri presenti costituiscono una predirei alle sette principali divinità del pantheon assiro.

“L’Università di Udine – ha detto il rettore Pinton – è orgogliosa dello straordinario lavoro di studio e di ricerca che i nostri archeologi hanno compiuto per realizzare il Parco. Un esempio di eccellenza scientifica che contribuisce alla valorizzazione del patrimonio culturale del Vicino Oriente.”

Il professor Daniele Morandi Bonacossi, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano, direttore del progetto assieme a Bekas Jamaluddin Hasan della Direzione delle Antichità di Duhok, ha sottolineato come grazie a questo progetto l’Università di Udine si propone come “università leader nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’Iraq”.

 “I risultati raggiunti dall’equipe guidata dal professor Morandi Bonacossi confermano anche a livello internazionale l’elevata qualità delle ricerche scientifiche e delle applicazioni tecnologiche per la conservazione, valorizzazione e tutela dei beni culturali, ambiti nei quali il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale – sottolinea la direttrice, Linda Borean – è stato riconosciuto tra i dipartimenti di eccellenza del sistema universitario italiano”.