Petizione contro il parco eolico Pulfar.
Dopo le polemiche, parte la mobilitazione: ha preso il via, infatti, la raccolta firme contro il progetto del parco eolico “Pulfar” nella Valli del Natisone. L’intervento, promosso da una società privata, prevede l’installazione di turbine per una potenza nominale di 28,8 MW, integrate con un sistema di accumulo energetico da 20 MW. L’area interessata si estende su cinque comuni: Pulfero, Torreano, Cividale del Friuli, Moimacco e San Pietro al Natisone.
L’iniziativa nasce dalla preoccupazione di numerosi cittadini per l’impatto ambientale, paesaggistico, culturale e sociale che l’intervento rischia di produrre su un’area considerata di grande valore naturalistico e storico.
Le osservazioni tratte dagli stessi documenti progettuali
Nel testo della petizione, i promotori citano direttamente alcune affermazioni contenute negli elaborati tecnici della società che ha proposto il progetto. In particolare, viene riportato che l’intervento interessa “un’area molto estesa e paesaggisticamente florida” e che risulta “complicato, se non impossibile, evitare a priori tutti i beni tutelati che la caratterizzano”.
Viene inoltre riconosciuta, sempre nei documenti ufficiali, “l’importanza storica del territorio” anche dal punto di vista archeologico, architettonico, etnografico e culturale, e si ammette che non è possibile escludere la presenza di stratificazioni archeologiche in prossimità delle aree oggetto di intervento.
I timori espressi dai cittadini sul progetto del parco eolico Pulfar
Nel testo della petizione, i firmatari esprimono forti preoccupazioni per l’impatto che il progetto potrebbe avere sul territorio. Sottolineano l’assenza di un coinvolgimento preliminare degli enti locali, della popolazione e dei proprietari dei terreni interessati, e mettono in dubbio l’utilità pubblica dell’intervento.
Secondo i promotori, non sono previste ricadute positive di tipo economico, sociale o occupazionale per le comunità locali. Al contrario, temono conseguenze negative per le aziende agricole biologiche già attive nella zona, che rischierebbero – a loro dire – di cessare l’attività a causa dell’impatto ambientale del cantiere.
Biodiversità e paesaggio a rischio secondo i promotori
Un altro punto critico evidenziato nella petizione riguarda la biodiversità. I cittadini firmatari ritengono che la varietà botanica e faunistica dell’area non sia stata adeguatamente considerata, e giudicano sottostimate le valutazioni sull’impatto ambientale contenute nella documentazione progettuale. Il timore è che l’intervento possa compromettere un ecosistema che andrebbe invece tutelato.
Le richieste alla Regione Friuli Venezia Giulia
Nel documento, i cittadini chiedono alla Regione di intervenire sul piano normativo per definire chiaramente le aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. Invitano inoltre le istituzioni a garantire che la transizione ecologica avvenga nell’ambito di una pianificazione pubblica, non demandata all’iniziativa privata.
Tra le proposte avanzate, viene indicato il ricorso a soluzioni integrate nel paesaggio e localizzate in aree già compromesse – come capannoni industriali o parcheggi – oltre al sostegno alla creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili. I promotori sollecitano anche un processo decisionale trasparente e partecipato.
L’idea di un biotopo naturale
Infine, la petizione propone l’avvio dell’iter per istituire un biotopo naturale nell’area dei Prati del Craguenza e, previa verifica tecnica, anche nei Prati dello Joanaz. La richiesta, rivolta alla Regione e ai Comuni interessati, si basa sulla legge regionale in materia di parchi e riserve naturali. L’obiettivo – spiegano i promotori – è proteggere una zona considerata di elevato valore naturalistico, culturale e ambientale.
Dove si può firmare la petizione contro il parco eolico.
La petizione si può firmare presso:
- Farmacia Strazzolini – Via Alpe Adria n. 77, San Pietro al Natisone
- Salone Intrecci di Saccu’ Monica – Via Roma n. 82, Pulfero
- Pizzeria Da Luciano – Via Loch n. 41, Loch-Specognis (Pulfero)
- Novi Matajur – Via Adelaide Ristori n. 28, Cividale del Friuli
- Locanda Da Menia – Via delle Cave n. 24, Torreano
- Salone Onde – Via Alpe Adria n. 105, San Pietro al Natisone
Inoltre, si potrà aderire alla raccolta firme anche all’incontro pubblico del 24 luglio che si terrà alle ore 19:30 presso la Trattoria La Trota a Specognis di Pulfero.