La Carnia ha verde da vendere, parte il primo esempio di cessione dei crediti Co2

L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier (a destra), con Salvatore Benigno presidente del Cafc e Luigi Cacitti presidente del Consorzio Boschi Carnici (al centro)

Accordo tra Cafc e Consorzio Boschi Carnici per la cessione di crediti di Co2.

La Carnia ha verde da vendere, parte il primo esempio di cessione dei crediti Co2. “Siamo arrivati, dopo un anno dai primi contatti, a un momento importante. È stata aperta una strada che non c’era ed oggi è invece percorribile e ripetibile anche da altri enti e in altre aree. Due soggetti, Cafc e Consorzio Boschi Carnici, hanno trovato la via della collaborazione per superare quella che inizialmente costituiva una difficoltà, ovvero l’accesso ad uno standard di sostenibilità obbligatorio per legge in termini di crediti di carbonio”.

È il commento dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier a margine della firma della prima cessione di crediti di Co2 su base volontaria dal Consorzio Boschi Carnici al Cafc Spa che si è tenuta nella sede della Regione a Udine.

Riduzione degli sprechi.

Un accordo che mira a una progressiva riduzione degli sprechi delle risorse naturali e al contenimento dei consumi energetici, riducendo l’impatto generato dalle emissioni climalteranti dell’azienda e “compensando” con l’acquisto di crediti di carbonio. Soddisfatti i due presidenti delle parti firmatarie Salvatore Benigno per il Cafc e Luigi Cacitti per il Consorzio.

“La Regione ha accompagnato con un ruolo proattivo questo percorso. Il patrimonio forestale regionale pubblico diventa così un’opportunità per implementare un sistema sostenibile in tutta la regione, con un metodo che non può prescindere da una gestione attiva della risorsa boschiva”, ha aggiunto Zannier.

Cessione di crediti di carbonio.

Centrale, nella definizione dell’accordo, l’inserimento della cessione di crediti di carbonio in una politica di gestione attiva e sostenibile delle foreste, che non si limita a compensare la produzione di anidride carbonica misurando l’incidenza dell’area verde, ma prevede pratiche di intervento nelle zone boschive in funzione della sicurezza del territorio, in particolare, incidendo sulla prevenzione del rischio di incendi boschivi, anche attraverso lo stoccaggio della Co2 nei prodotti legnosi dell’industria manifatturiera.

Si tratta di un positivo sviluppo di un progetto che ha visto la Regione attiva fin dalla metà degli anni 2000 e che ha portato nel 2013 al primo scambio volontario di crediti di carbonio per i prodotti legnosi.

Con questo obiettivo Cafc ha misurato la propria impronta carbonica (5.600ton di CO2 circa prodotte), e ha definito un piano di azione per la riduzione delle emissioni, che prevede di compensare le emissioni residue puntando su una realtà del territorio: un progetto ambientale locale per neutralizzare emissioni locali, senza ricorrere ai crediti di carbonio sul mercato globale.

L’obiettivo finale.

Obiettivo finale è raggiungere entro il 2027 la certificazione “carbon free” tramite la riduzione del 30 per cento delle emissioni di Co2 direttamente connesse alla propria attività industriale, del 16 per cento delle emissioni di Co2 indirettamente connesse alla propria attività industriale cui si aggiunge l’attività di compensazione, con l’acquisto di crediti di carbonio da enti certificati come il Consorzio dei Boschi Carnici.