Le regole del Cai per tornare a frequentare la montagna dopo il coronavirus

Le regole del Cai per andare in montagna.

Prudenza e responsabilità. Questo l’invito del Club Alpino Italiano (Cai) a chi si appresta, visto l’allentamento delle restrizioni causate dal coronavirus, a frequentare nuovamente la montagna.

Per la ripresa dell’attività ad alta quota, il Cai ha fissato alcune raccomandazioni da seguire. La prima è di rispettare le disposizioni sancite a livello nazionale e territoriale in merito al distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Un secondo invito è a valutare attentamente le proprie capacità e condizioni fisiche, soprattutto in virtù della lunga e forzata inattività. Guai, insomma, a fare il passo più lungo della gamba.

Il Club Alpino invita, inoltre, a differenziare gli itinerari, cogliendo l’occasione data dalle limitazioni territoriali ai trasferimenti per andare alla scoperta di valli e borghi più vicini, uscendo dalla spirale abitudinaria, e sempre evitando pericolose concentrazioni di persone. Il Cai chiede, inoltre, di sostenere i rifugi, consigliando la prenotazione e la collaborazione con i gestori.

Nelle raccomandazioni, inoltre, appare il consiglio di scegliere i sentieri, evitando le attività più impegnative e che richiedono l’uso di attrezzature alpinistiche in comune e distanze ravvicinate con gli altri. Prudenza e attenzione, inoltre, secondo quanto fa notare il Cai, restano basilari per frequentare la montagna. Infine, un invito a rispettare le “terre alte” e le popolazioni che vivono in esse.

Infine, il Cai esorta a ricordare che “in caso di incidente l’eventuale soccorso, già impegnativo per i luoghi, è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere chi viene soccorso e quanti soccorrono, dal pericolo di contagio da coronavirus: per questo mantieni alta e costante la tua attenzione, risveglia i sensi assopiti. Attiva la funzione “seguimi” della app GeoResQ dello smartphone, tenendolo silenziato e utilizzandolo solo per necessità”. Andare in montagna, anche ai tempi del coronavirus, è possibile. Basta farlo “con la testa sulle spalle”.