Sulle dimissioni di Zanardi dalla Fondazione Aquileia ora scoppia il caso

“Le dimissioni di Antonio Zanardi Landi dalla presidenza della Fondazione Aquileia costituiscono una pessima notizia per Aquileia e per tutto il Friuli Venezia Giulia. La figura del presidente, uomo di assoluto prestigio per il ricchissimo curriculum che lo ha portato a rivestire incarichi importanti nelle istituzioni diplomatiche italiane, ha saputo dare uno slancio significativo alla Fondazione Aquileia, rafforzandone la visibilità e l’azione ben oltre i confini italiani”. Lo afferma in una nota il capogruppo in Consiglio regionale del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, aggiungendo che “Zanardi Landi ha saputo interpretare con passione e autorevolezza la centralità della storia di Aquileia, coniugando la valenza straordinaria della città come elemento identitario della nostra terra con le prospettive di un’attrattività turistica importante e innovativa”. Secondo Moretuzzo, si tratta “dell’ennesimo fallimento dell’amministrazione Fedriga nelle politiche culturali della regione”.

Anche Franco Iacop, consigliere regionale del Pd, ha parlato di “una pesante perdita per la cultura e il territorio di tutta la regione”. “L’auspicio, a questo punto, non è tanto che si possa ricucire
uno strappo evidentemente irreparabile, ma che si trovi
quantomeno una figura con una credibilità internazionale che porti avanti lo
straordinario lavoro del presidente dimissionario o che abbia,
perlomeno, una conclamata competenza ed esperienza sul tema”. Annunciando una richiesta di audizione in V Commissione
consiliare dell’assessore regionale alla Cultura, Tiziana
 Gibelli, per fare chiarezza sulla vicenda, l’esponente del Pd
commenta che “ha sicuramente pesato il palese disinteresse della
Giunta rispetto a una progettualità che ha ricollocato il sito di
Aquileia in un contesto internazionale e che, oggi, si ritrova a
gestire spazi per oltre 230mila metri quadrati. Ma l’atto finale
è certamente la creazione dell’ufficio unico che rappresenta uno
svilimento del lavoro della Fondazione, sottoposta alle scelte di
questo nuovo ufficio”.

A commentare le dimissioni anche il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli: “Inutile girarci attorno, le dimissioni dell’ambasciatore Zanardi Landi sono un risultato voluto e ottenuto dalla Lega, con l’assenso dell’assessore Gibelli e la benedizione del presidente Fedriga. La sua assenza all’inaugurazione della Domus di Tito Macro era un segnale chiaro per chi doveva capire. Il Friuli Venezia Giulia perde un riferimento di rango internazionale che ha ottenuto importanti risultati e dato visibilità mondiale ad Aquileia. La Fondazione viene esposta al rischio di spoliazione di competenze e di risorse (sempre là si va a finire con la Lega). Sia chiaro: una personalità autonoma e autorevole come l’ambasciatore Zanardi, che ringraziamo, non se ne va per piccole ripicche ma perché sente che le istituzioni si muovono in direzione opposta a quella che era la missione cui era stato chiamato e cui si era dedicato.