Da Donatello a Rubens, 2500 anni di arte alla nuova mostra di Illegio

La nuova mostra di Illegio.

Lo sguardo, nella prossima esposizione, si concentra sulla carne, la materia dello spirito: la carne, cioè, come dimensione fondamentale del nostro essere, quella che ci dà sensibilità, concretezza, identità, collocazione nel tempo e nello spazio, tenerezza, sensualità, possibilità di aver cura gli uni per gli altri, ma anche fragilità, limiti, morte, attesa della futura vita completa.

E’ questo il tema della nuova mostra di Illegio, curata da don Alessio Geretti e dal Comitato di San Floriano, che aprirà i battenti il 21 maggio alla Casa delle esposizioni del piccolo borgo carnico per proseguire fino al 22 ottobre. Un percorso artistico che abbraccia duemilacinquecento anni di arte tra il VI secolo a.C. e il primo Novecento con 40 opere, alcune delle quali esposte al pubblico per la prima volta, che portano tra gli altri la firma di Donatello, Canova, Peter Paul Rubens – presente con due capolavori – Gerrit van Honthorst, Giambattista Tiepolo, Eugène Delacroix.

“Con la mostra di Illegio la Carnia spalanca le sue porte al mondo dimostrando quante e quali siano le grandi potenzialità inespresse di questo territorio – ha detto l’assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli nel corso della presentazione -. La Regione esprime la propria gratitudine all’infaticabile opera di don Alessio Geretti e del Comitato di San Floriano, che in vent’anni hanno saputo costruire e dare prospettiva a qualcosa di inimmaginabile e oggi estremamente prezioso”.