L’intelligenza artificiale a supporto della Radiologia di Tolmezzo

Alla Radiologia di Tolmezzo arriva il programma Galileo.

È stata completata presso la Radiologia del Presidio Ospedaliero di Tolmezzo l’installazione in prova del programma Galileo, soluzione di intelligenza artificiale sviluppata in collaborazione dalla società General Medical Merate SpA (GMM) e Milvue.

Il software è in grado di affiancare i professionisti nel riconoscimento delle fratture degli arti e di alcune patologie pleuriche e polmonari, oltre a fornire misure automatiche sulla colonna vertebrale, bacino e arti inferiori e suggerire l’età ossea nei pazienti pediatrici: si tratta di una tecnologia innovativa che si differenzia da altre proposte presenti sul mercato per la modalità di trattamento dei dati.

L’avvio della sperimentazione rappresenta un’occasione concreta per i medici radiologi dell’Ospedale di Tolmezzo per familiarizzare con queste nuove tecnologie di AI, destinate nei prossimi anni a integrarsi sempre più nella pratica clinica quotidiana. Obiettivo della prova è valutare sul campo l’accuratezza e la semplicità d’uso di Galileo AI, anche in termini di potenziale contributo alla diagnosi e all’ottimizzazione dei processi organizzativi.

“Questo sistema è stato sperimentato in varie Radiologie Universitarie europee dove ha dimostrato grande accuratezza diagnostica. La sperimentazione all’Ospedale di Tolmezzo procederà insieme al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e costituisce la prima esperienza di questo software in Italia“, ha dichiarato il dr. Massimo Valentino, Direttore della Radiologia di Tolmezzo.

Un sistema per ridurre gli errori.

In merito all’importanza di tali tecnologie, il prof. Roberto Grassi, ordinario dell’Università Vanvitelli, ha sottolineato che “questi software possono ridurre il rischio di due tipologie di errori: il primo, detto “da affaticamento”, in agguato quando i professionisti sono impegnati su grandi volumi di indagini ed un secondo, detto da “soddisfazione del radiologo”, che capita quando il professionista soddisfatto di aver identificato una lesione, ne trascura ignaro una seconda. I software di AI riducono il rischio di questi errori perché non si stancano e non si emozionano”.

Il software resterà operativo in modalità di prova al termine del quale l’Azienda Sanitaria valuterà le ricadute cliniche e organizzative della tecnologia, al fine di assumere le opportune decisioni in merito a un’eventuale adozione.