Libro di Vannacci, la libreria di Tolmezzo: “Non perdete tempo a chiedermelo”

Nella libreria di Tolmezzo il libro del generale Vannacci non ci sarà.

Una presa di posizione ferma e decisa quella della libreria “Il Fiammifero” di Tolmezzo, gestita da Gabriella Cosetti, cha ha scelto di non contribuire al picco di vendite del libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci. Il cartello infatti affisso all’ ingresso della libreria recita proprio così “Meglio non perdiate tempo a entrare per chiedermi il libro del generale perché anche se lo avessi non lo metterei in vendita “.

Tabaccaia da trent’anni e pubblico ufficiale, la donna, che sostiene essere l’ultimo punto di riferimento in quanto a vendita libri della zona, afferma di esercitare la professione per pura passione, oltre che per lavoro e sostiene quindi di sentire il peso della cultura e dell’indottrinamento soprattutto nei confronti dei ragazzi che si rivolgono a lei per chiedere consiglio circa le nozioni da apprendere in merito alla società nella quale viviamo. Ed è proprio per questo motivo, che Gabriella si è categoricamente rifiutata di vendere quello che è effettivamente in poco tempo diventato un best seller.

Per la stessa ragione, qualche anno fa anche il libro “Mein Kampf” fu interdetto alla vendita nella libreria della donna. Il peso di rappresentare la cultura, in qualche modo, obbliga moralmente la titolare a non vendere libri il cui testo, a suo dire, potrebbe essere dannoso per la formazione intellettuale dei giovani, che si troverrbbero a vivere in una società pericolosa, brulicata da odio e violenza. Logica e razionalità infatti, secondo il libro del generale Vannacci, sarebbero messe a dura prova da una società che aspira ad una esasperata forma di modernità, dove l’aspetto culturale e la tradizione del nostro Paese sarebbero messe a dura prova e addirittura destinate a scomparire.

Libro che, nonostante non sia ancora stato letto dalla Cosetti, viene comunque bandito dagli scaffali della libreria, in quanto i principi che pare vengano evocati risultano diametralmente opposti da quelle che risultano essere idee ben radicate. Generale delle forze armate, già comandante della Folgore, Vannacci, che al momento della pubblicazione del libro avvenuta il dieci agosto ricopriva l’incarico di capo dell’istituto geografico militare, è stato sollevato dall’incarico proprio a causa delle forti affermazioni secondo le quali, senza troppo girarci attorno, il militare sentenzia ed etichetta persone con orientamento sessuale differente, persone vegane, così pure come gli ambientalisti.

Tutto troppo “too much”, esasperato all’ennesima potenza, dove anche le prese di posizione più logiche ad avanguardiste potrebbero trovare terreno fertile, se non fossero in maniera oltremodo martellante rappresentate con eccentricità in ogni dove. Un libro, quello del generale Vannacci, scritto di getto, dove pensieri e considerazioni sono buttate, nero su bianco, di getto, senza un lessico particolarmente ricercato, tanto da fare arrivare al lettore in maniera esplicita il messaggio. Un messaggio che, a quanto pare, alla titolare de “Il Fiammifero” non è proprio piaciuto.