Truffe informatiche, a Tolmezzo i carabinieri spiegano come difendersi

“Truffe e frodi informatiche: come proteggersi”: l’incontro con i carabinieri all’ex asilo di Caneva.

Si è svolto ieri sera, giovedì 23 ottobre, presso l’ex asilo di Caneva, frazione del Comune di Tolmezzo, l’atteso incontro informativo promosso dall’Associazione Caneva dal titolo: “Truffe e frodi informatiche: come proteggersi”, che ha visto come ospite e relatore il Luogotenente C.S. Giorgio Lupieri, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Tolmezzo.

Una sala gremita ha accolto con attenzione e interesse i contenuti proposti, a conferma di quanto il tema sia attuale e sentito da tutta la popolazione. L’incontro ha saputo coniugare informazioni tecniche e approccio pratico, offrendo ai partecipanti una panoramica completa sui rischi legati alle truffe — sia informatiche che tradizionali — e sulle modalità più efficaci per difendersi.

La serata.

A introdurre la serata è stato un rappresentante dell’Associazione Caneva, che ha spiegato il senso dell’iniziativa nell’ambito della missione associativa: promuovere il benessere sociale, la prevenzione e la cultura civica. L’intervento si è aperto con un appello alla vigilanza collettiva: “Warning: The neighbors are watching”, a ribadire quanto la coesione sociale sia un antidoto potente contro l’isolamento — terreno fertile per i truffatori.

Il Luogotenente Lupieri ha poi preso la parola illustrando con chiarezza e numerosi esempi le principali truffe in voga sul territorio e online, raccontando anche alcuni episodi realmente accaduti tra Udine, Tolmezzo e la Carnia. Dalla finta telefonata del carabiniere con la voce concitata, alla truffa dello specchietto, fino ai messaggi via SMS e WhatsApp che simulano comunicazioni bancarie: tutti casi che hanno colpito persone di ogni età, evidenziando come nessuno possa dirsi al sicuro, ma tutti possano essere più preparati.

I principali metodi di truffa

Durante l’incontro sono stati illustrati i principali metodi utilizzati dai cybercriminali:

● Phishing e Spoofing: messaggi o telefonate che imitano enti ufficiali (come banche o poste);
● Truffe sentimentali e finti investimenti: raggiri costruiti con tecniche di manipolazione psicologica;
● Skimming e Ghost Tap: furti di dati tramite strumenti tecnologici nei pagamenti digitali;
● Truffe “door-to-door”: falsi tecnici e finti funzionari che bussano alle porte dei più fragili.

Il messaggio chiave della serata è stato chiaro: difendersi è possibile e spesso basta fermarsi, riflettere, verificare e parlarne con qualcuno di fiducia.

Molto apprezzata dal pubblico è stata la parte finale dell’incontro, dedicata alle domande dirette dei presenti. In molti hanno raccontato episodi personali o dubbi ricorrenti, ricevendo risposte concrete dal sottufficiale dei carabinieri. È emersa l’importanza di non provare vergogna nel denunciare o segnalare e, anzi, di farlo per proteggere sé stessi e gli altri.

I consigli.

Tra i consigli pratici condivisi:

● Non cliccare su link sospetti.
● Non fidarsi mai di chi chiede denaro o dati con urgenza.
● Verificare sempre chiamate e messaggi con i canali ufficiali.
● Parlare con parenti e amici, soprattutto anziani e giovanissimi, per aiutarli a riconoscere i segnali di una truffa.

Nel ringraziare tutti i partecipanti, l’Associazione Caneva ha ribadito il proprio impegno nel diventare un punto di riferimento civico per il territorio, promuovendo incontri, confronti e azioni concrete che rafforzino la comunità.

“Informarsi è il primo passo per difendersi” – è stato detto in chiusura. “Non abbiate timore di chiedere aiuto al 112 o segnalare un dubbio alle Forze di Polizia. È così che si costruisce una comunità più sicura e solidale.”