Una rete di ciclabili nelle Valli del Natisone, si punta al turismo lento

Percorsi ciclabili per attirare il turismo lento.

Nasce un nuovo distretto cicloturistico che coinvolge le Valli del Natisone e consentirà di puntare su un turismo lento e sostenibile, creando una rete di piste ciclabili in continuità anche con quelle slovene.

E’ questo il succo del protocollo d’intesa siglato dai sindaci di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi, San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, e Pulfero, Camillo Melissa, che porterà alla realizzazione di un comprensorio cicloescursionistico di valenza transfrontaliera lungo il fiume Natisone, dal valico di Stupizza alla città ducale.

“L’Amministrazione regionale dà grande valore alla cooperazione transfrontaliera e le progettualità che sottendono al protocollo d’intesa vanno in questa direzione – ha commentato l’assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli -. La collaborazione del tavolo odierno, che va oltre la sottoscrizione del documento, e che vede la presenza dei rappresentanti sloveni con la partecipazione del sindaco di Caporetto, Marko Matajurc, non solo è un bell’esempio di sinergia istituzionale ma dimostra come i confini per questo territorio non sono mai stati un ostacolo quanto invece un’opportunità”.

Nel dettaglio, come è emerso nell’incontro, il protocollo prevede la creazione di un distretto cicloturistico e ciclo escursionistico attraverso l’individuazione, la correlazione e la messa a sistema di una rete di itinerari cicloturistici e ciclo escursionistici che vede al centro il territorio della Valle del Natisone. La rete viene infatti individuata fra i Comuni di Pulfero, San Pietro al Natisone e Cividale del Friuli e più in generale del comprensorio delle Valli del fiume Natisone
includendo l’area del parco di Monte Mia e del comprensorio montuoso del massiccio del Matajur, dei principali affluenti del Natisone, Erbezzo e Alberone, e degli affluenti secondari, fino al confine di stato del Valico di Stupizza, in ideale continuità con le analoghe infrastrutture di mobilità dolce e ciclopedonali slovene.

“Il protocollo è un’opportunità di grande valore – ha spiegato Zilli – per realizzare progetti in territori periferici della regione non solo in chiave turistica ma capaci di dare risposte in termini di sostenibilità. Progetti spendibili all’interno dell’Interreg Italia Slovenia che ha una dotazione di 88 milioni di euro e del Por Fesr dove, in entrambi i programmi, un obiettivo importante è legato alla mobilità delle persone, sostenibile, cicloturistica e lenta”.