Chiuso il bistrot Al Doge: Villa Manin rimane senza bar ristorante

Villa Manin rimane senza ristorante: chiuso Al Doge.

Ha chiuso a sette mesi dall’apertura il bistrot Al Doge e Villa Manin è ormai senza bar/ristorante. Il locale, che era stato aperto a metà marzo, ha abbassato le serrande perché era arrivato a scadenza l’appalto temporaneo che la Regione aveva affidato.

“A fronte di tante belle parole sull’importanza e il valore storico, culturale e turistico della villa dogale di Passariano – commenta la consigliera regionale del Pd, Manuela Celotti -, nei fatti la Regione abbandona a se stesso un luogo importante per il sito, il ristorante e bar Al Doge, al quale da anni si rivolgono i turisti in visita alle mostre e alle esposizioni, chiuso da tempo e senza notizie di una prossima riapertura, in attesa di un affidamento che pare non arrivare mai”.

Sul tema, la consigliera ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale, chiedendo di chiarire le intenzioni in merito alla riapertura: “Negli anni – ricorda Celotti – Villa Manin ha ospitato importanti esposizioni internazionali che hanno portato notevoli ricadute economiche e promozionali per il territorio regionale, nell’ambito del quale riveste un ruolo baricentrico rispetto agli altri grandi poli culturali”.

“All’interno di questo contesto ha sempre avuto un ruolo tutt’altro che trascurabile il servizio di ristorazione e bar offerto dal locale Al Doge – continua -, che come tutto il complesso di Villa Manin è di proprietà della Regione, che lo ha acquistato nel 1969 proprio per rendere l’intero sito una prestigiosa sede di grandi mostre, e ora rientra nel patrimonio gestito dall’Ente regionale patrimonio culturale Friuli Venezia Giulia (Erpac)”.

Quasi un anno e mezzo fa, con un decreto del 19 luglio 2022, veniva fissata la procedura per l’affidamento diretto del locale che a oggi però è ancora chiuso: la gara d’appalto per la
procedura di affidamento non è stata espletata. Nonostante non manchino proteste e rimostranze da parte di turisti e visitatori che lamentano di aver trovato il bar-ristorante chiuso – conclude Celotti – non ci sono segnali di ripartenza di un servizio che è basilare per un sito culturale di questo livello“.