Ecco la nuova sede di Fondazione Friuli: rinasce Palazzo Antonini Stringher

E’ la nuova sede della Fondazione Friuli.

Dopo appena due anni dalla presentazione del progetto e in occasione del suo trentaduesimo “compleanno”, la Fondazione Friuli ha inaugurato la sua nuova sede a Udine in via Gemona, nel ristrutturato edificio che un tempo ospitava la tesoreria della Banca d’Italia e che ora rinasce in tutto il suo splendore architettonico e artistico con il nome di Palazzo Antonini-Stringher. “L’idea di restituire un palazzo storico alla città di Udine parte da lontano e oggi trova concretezza” ha commentato il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini.

La storia.

Le origini del palazzo risalgono al tardo XVI secolo e costituiva un ampliamento della vicina residenza nobiliare, progettata dal celebre architetto Palladio per la famiglia Antonini, originaria di Amaro in Carnia. Nel corso dei secoli il palazzo fu oggetto di diversi ampliamenti, ristrutturazioni e adattamenti sia delle parti strutturali, sia dei suoi spazi interni.

La Banca d’Italia ne divenne proprietario nel 1899 e dal 1923 attuò una serie di importanti trasformazioni interne. Nel febbraio del 2007 l’intero complesso edilizio venne dichiarato di interesse culturale, ma appena due anni dopo, nel 2009, e dopo 110 anni di utilizzo, a seguito del piano di ridimensionamento della sua presenza sul territorio, l’istituto ha chiuso i propri uffici e ha messo in vendita l’immobile.

I portoni sono rimasti chiusi fino al 2020 quando l’Università di Udine, già proprietaria del vicino palazzo palladiano grazie alla donazione dell’eminente chirurgo di fama mondiale Attilio Maseri, lo ha acquisito, cedendolo prima in comodato e poi in proprietà alla Fondazione Friuli.

Taglio del nastro.

Durante la cerimonia inaugurale sono intervenuti il rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, il vice sindaco e assessore alla cultura e istruzione del comune di Pordenone Alberto Parigi, Andrea Brandolini in rappresentanza della Banca d’Italia, il presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (Acri) Francesco Profumo e l’assessore regionale alle finanze Barbara Zilli.

Intervento restitutivo.

Il cantiere ha interessato in maniera radicale tutti i 3.500 metri quadrati distribuiti su quattro livelli, riportando alla luce e valorizzando gli elementi dei vari stili che si sono succeduti nei secoli: dagli stucchi barocchi del Settecento all’imponente scalinata in marmo degli Anni ’20 del secolo scorso.

Nonostante due anni complicati per il settore delle costruzioni, l’intervento ha rispetto sia il cronoprogramma, sia il costo dell’investimento di 6 milioni di euro. “Voglio ringraziare tutte le aziende e le persone coinvolte nella rinascita di questo palazzo, che assieme hanno rappresentato una grande squadra tutta locale, vittoriosa in una volata in decisa salita” ha detto Morandini, che ha voluto esprimere gratitudine anche alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia per la collaborazione prestata.

Aperto alla comunità.

Accanto agli uffici di rappresentanza e a quelli operativi della Fondazione Friuli, nel palazzo sono stati ricavati spazi espositivi sia per ospitare la pinacoteca e l’archivio storico dell’ente Friuli (che assieme contano oltre 600 opere d’arte e numerosi antichi documenti), sia per accogliere mostre temporanee di artisti locali.

Inoltre, un’ampia sala conferenze, dotata di tutte le più moderne tecnologie, è in grado di ospitare incontri, dibatti e presentazioni. Il progetto di ristrutturazione ha previsto anche l’apertura di un percorso pedonale pubblico tra via Gemona e piazza Primo Maggio, attraverso un sottoportico e il Parco monumentale di palazzo Antonini-Maseri, in virtù di un accordo della Fondazione Friuli con l’Università e il Comune di Udine.

Il rinato palazzo, ora sede della Fondazione Friuli, unitamente al nome della famiglia storica Antonini che lo fece realizzare, è stato intitolato alla memoria di Bonaldo Stringher, nato a Udine nel 1854, diventato nel corso della sua vita accademico in materie finanziarie, dirigente ministeriale, deputato e ministro del Tesoro, direttore generale e quindi primo governatore della Banca d’Italia. Presente alla cerimonia di scoprimento della targa Alberto di Robilant, erede di Stringher.

La Fondazione Friuli crede molto nella rigenerazione di palazzi storici per accrescere la capacità attrattiva e il ruolo sociale dei centri urbani. Così la sua sede pordenonese troverà spazio nel palazzo, in fase di ristrutturazione, che già ospitò lo studio del grande artista rinascimentale Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto “il Pordenone” e, ancora a Udine, sono in corso i lavori per la trasformazione di Palazzo Contarini in via Manin, già sede della Fondazione, in un moderno e innovativo studentato.