L’Amaro del Duce in vendita in uno stand patrocinato dalla Regione

L'Amaro del Duce a Gusti di frontiera (foto di Giulio Ferluga)

L’esponente dem chiede spiegazioni alla Giunta.

“Tra i prodotti del Friuli Venezia Giulia ospitati all’interno della promozione della ribolla denominata Ribolla & ribolla, nello stand Borgo Friuli, patrocinato da PromoturismoFvg, dal Comune di Gorizia e da alcune associazioni, spunta anche l’immagine di Benito Mussolini, presente sull’etichetta dell’Amaro del Duce“. A dirlo è il vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti.

“Un fatto grave di per sé – continua -, ancor più se si considera che accanto campeggiavano i più importanti loghi istituzionali del territorio. Il presidente Fedriga in primis prenda le distanze da queste provocazioni e rappresentazioni che nulla hanno a che fare con il nostro territorio”.

Moretti oggi ha depositato un’interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sull’esposizione dell’Amaro del Duce, presente alla manifestazione enogastronomica Gusti di frontiera che si è svolta a Gorizia dal 26 al 29 settembre scorso.

“Nello stand Ribolla & ribolla, accanto alla presenza di dodici importanti produttori di ribolla della nostra regione – prosegue l’esponente dem -, si promuoveva e si concedeva uno spazio dedicato nello stand, alla vendita dello stesso Amaro del Duce, non certo un prodotto alimentare del made in Italy e tantomeno un’eccellenza della nostra regione, ma elementi che potrebbero rientrare nell’applicazione della legge Mancino, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista. Si tratta di una chiara provocazione legata a un personaggio, Benito Mussolini ‘il Duce’ appunto, che certo non rientra tra i personaggi storici del nostro Paese che potevano ambire al Nobel per la Pace”.

Quindi, si chiede Moretti, se “l’amministrazione regionale, anche attraverso Promoturismo, condividesse e fosse a conoscenza del patrocinio di uno stand che, oltre a promuovere un prodotto vinicolo d’eccellenza della nostra regione, valorizzava anche il cosiddetto Amaro del Duce”.