Caos cassa integrazione in Friuli: solo in 140 l’hanno presa su 16mila richieste

L’appello del Cgil Fv per la cassa integrazione.

Accelerare le pratiche della cassa integrazione in deroga. Estendere le platee dei beneficiari degli ammortizzatori sociali, con particolare attenzione ai settori che sconteranno più a lungo e in modo più pesante gli effetti dell’emergenza (turismo, ristorazione e commercio). Potenziare anche gli strumenti di conciliazione e le politiche attive del lavoro.

A chiederlo è la Cgil Fvg, con la responsabile delle politiche del lavoro della segreteria regionale Susanna Pellegrini, a fronte del boom di domande di cassa integrazione, che in regione riguarda una platea stimata vicina ai 150mila lavoratori: “Per oltre un terzo di questi – spiega Pellegrini – si prospettano purtroppo tempi molto lunghi di erogazione delle spettanze, in particolare per le domande di cassa integrazione in deroga”.

Stando ai dati Inps sulla cassa integrazione ordinaria, i beneficiari coinvolti al 22 aprile erano 6,8 milioni a livello nazionale, compresi i lavoratori coperti dal fondo di integrazione salariale dell’Inps. Circa due terzi riceveranno il trattamento anticipato da parte delle aziende, mentre un terzo dovrà attendere il pagamento diretto da parte dell’istituto.

Ma destano forte preoccupazione anche i primi numeri sulle domande di cassa in deroga: “A fronte di un numero di richieste che la Regione quantifica in circa 8mila, per una platea già stimabile quindi in 16mila beneficiari, le domande giunte a decreto sono al massimo il 10%“, afferma la Pellegrini.

A pesare è la mole enorme di domande concentrate in poche settimane. Tra le prime 379 domande, 214 richieste approvate dall’Inps, di cui 67 giunte a liquidazione. Solo 141 lavoratori, quindi, a fronte di 16mila richiedenti, hanno ricevuto o stanno per ricevere la cassa in deroga. Pur consapevole delle difficoltà, la Cgil chiede il massimo sforzo per accelerare le pratiche.

Premesso che l’indennità copre soltanto una parte del salario pieno, decine di migliaia di lavoratori dovranno attendere a lungo per vedersi liquidare i primi assegni. Ma sono tantissimi anche quelli privi di ammortizzatori o che rischiano di restare del tutto scoperti se il Governo non interverrà in tempi brevi per allungare l’estensione temporale della cassa in deroga. Da qui l’appello alla Regione a mettere in campo risorse proprie per potenziare ed estendere gli ammortizzatori: “Altre Regioni – conclude Pellegrini – sono intervenute in tal senso, per cui ci attendiamo interventi di almeno pari portata anche da parte della nostra Regione”.