Per 6 ore nel bagagliaio, sventato in Friuli un nuovo traffico di cuccioli

Il furgone con i cuccioli fermato da Noava in Friuli.

Continua l’impegno del Corpo forestale regionale ed in particolare del NOAVA –Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale e della polizia stradale di Udine per il contrasta al fenomeno del traffico illecito di animali da affezione. Nei giorni scorsi, è stato infatti fermato l’ennesimo furgone che trasportava diversi cani delle razze più richieste sul mercato come Buldog Francesi e Barboncini albicocca toy. Tra questi, alcuni erano cuccioli separati dalla madre prima del periodo previsto dalla norma, trasportati per oltre 6 ore in un portabagagli.  

Dalle attività d’indagine è merso che gli acquirenti dei cuccioli avevano effettuato l’acquisto online da quello che sembrava un lecito e approntato allevamento nell’est Europa gestito da italiani, non immaginando di acquistare invece dei cuccioli importati illegalmente e senza la documentazione sanitaria richiesta per legge. I responsabili di questo ennesimo trasporto illegale, grazie anche all’impegno dei veterinari dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale, sempre presenti e determinanti nelle attività d’accertamento sulle condizioni degli animali, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Udine, per violazione alle norme sanitarie e di benessere animale mentre i cuccioli sono stati sequestrati ed affidati alle cure del canile contumaciale di Udine.

Come funziona il traffico di cuccioli.

Il traffico illecito di cuccioli è una pratica inconciliabile con il benessere degli animali e per questo motivo già nel 2001 con un apposito provvedimento di legge, si sono poste le basi la loro tutela. Trasportati piccolissimi, con passaporti falsi, documenti sanitari appositamente artefatti da veterinari stranieri compiacenti, per dare una parvenza di legalità, stipati in gabbie dentro furgoni o ammassati nel portabagagli di macchine anonime, gli animali oggetto di commerci illeciti affrontano viaggi molto lunghi e soprattutto in condizioni insostenibili. Oltre alle con dizioni di sofferenza degli animali, non vanno dimenticati i rischi per la salute pubblica a causa della mancanza di controlli sanitari sugli animali trasportati che, molto spesso, provengono da allevamenti in cui non sono rispettati i protocolli vaccinali e non vi è alcun controllo delle parassitosi. Il cane portato a casa e nei nostri soggiorni, che gioca assieme ai bambini, potrebbe essere portatore di diverse malattie.

Il commercio illegale movimenta un giro di denaro stimato in centinaia di milioni di euro all’anno ed immette sul mercato animali in condizioni sanitarie critiche ad un prezzo inferiore anche di 20 volte rispetto a quello di esemplari allevati regolarmente in Italia. È bene inoltre sapere che, chi acquista questi cani, rischia di interfacciarsi con persone che cercano di apparire come paiono dei veri appassionati ed amanti degli animali, ma che celano in realtà solo un interesse prettamente economico privo di ogni rispetto per gli animali stessi e per la legalità. Chi compra un animale su siti internet o social network (Facebook, Istagram, ecc) viene spesso ingannato da foto che presentano i cuccioli come sani, allevati nel migliore dei modi e con il massimo delle cure. Un acquisto realizzato attraverso questi siti, favorito dal prezzo molto più conveniente rispetto ad un acquisto fatto in un negozio o in un allevamento italiano, deve sempre far sorgere il sospetto di una frode. Quando si prenota un cucciolo da un allevatore Italiano, affinché possa essere cresciuto correttamente e nei tempi necessari allo sviluppo etologico e fisiologico prima della vendita, ha tempi di attesa lunghi mesi, invece su internet o da negozianti senza scrupoli un cucciolo della razza desiderata e dal colore più gradito, è sempre pronto e arriverà a casa al massimo in un mese e mezzo.

Sono innumerevoli le denunce raccolte dalle forze di polizia che provengono da privati che dopo aver comprato un cucciolo (senza ricevuta, pagato in contanti, spesso consegnato in un parcheggio) per 1000 o 3000 euro, lamentano che l’animale è malato, con tare genetiche o addirittura è deceduto poco dopo la consegna. Chi importa cuccioli dall’est Europa, per svolgere tale attività nel rispetto della normativa di settore, deve disporre delle diverse autorizzazioni sanitarie obbligatorie e subire i controlli dalle autorità sanitarie Italiane competenti per territorio, che solo dopo aver registrato l’importazione consentono la vendita dell’animale. Al di fuori di questa modalità, ciò che accade è molto diverso. Chi acquista un cagnolino o un gattino con passaporto estero, lo porta a registrare da un veterinario ed il più delle volte si accerta che il cucciolo ha meno di 3 mesi e 21 giorni, che è il periodo minimo previsto per legge per poter commercializzare un cane, con conseguente segnalazione agli organi competenti, forze di Polizia o autorità sanitarie, con le dovute conseguenze sanzionatorie.

Non va però dimenticato che è la domanda a creare questo mercato, infatti, finché ci saranno persone che richiedono e vogliono acquistare cani sempre più piccoli d’età, ci saranno soggetti disposti a fornirglieli, alimentando così le cosiddette fabbriche di cani ed il mercato illecito che queste alimentano. Chi ama gli animali ed in particolare cani e gatti, può invece utilmente rivolgersi ad uno dei diversi canili presenti in regione, dove potrà trovare un amico a quattro zampe che lo aspetta.