Liberati sei rapaci nella Riserva naturale del lago di Cornino

L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier assiste alla liberazione di un rapace nella Riserva del Lago di Cornino

Rapaci liberati all’interno della Riserva naturale del lago di Cornino.

Sei imponenti grifoni hanno ritrovato la libertà, nella giornata di oggi, sabato 30 settembre, nell’ambito della tradizionale manifestazione “Vivi e liberi di volare”, librandosi nei cieli della Riserva naturale regionale del lago di Cornino, dov’erano stati trattenuti per un periodo ai fini dell’inanellamento e dello svolgimento di analisi sanitarie per verificarne lo stato di salute, raccogliendo una serie di parametri biologici e valutando il tasso di piombo, uno dei principali fattori di mortalità degli avvoltoi.

Il grifone più giovane fra quelli liberati è un nato 2023; due hanno circa 3 anni, gli altri – apertura alare 2,80 cm, peso fra gli 8 e i 9 kg – fra i 4 e i 5. Due erano già inanellati, dunque è stato possibile stabilirne la provenienza: uno è arrivato alla Riserva dalla Croazia, l’altro dalla Spagna.

“Consuetudine da valorizzare”.

“La liberazione di esemplari di rapaci recuperati è ormai una bella consuetudine della Riserva naturale del lago di Cornino diventata di richiamo e frutto di una progettualità imperniata sulla proficua collaborazione tra la Regione e l’organo gestore che va sostenuta e valorizzata”.

Lo ha affermato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier, intervenuto oggi, sabato 30, alla Riserva in occasione dell’evento “Vivi e liberi di volare”, organizzato dal centro visite per la sensibilizzazione sulla tutela degli avvoltoi.

“Questo progetto legato ai rapaci – ha rilevato Zannier -, nato molti anni fa, continua ad avere un alto gradimento e una pregevole capacità di innovazione e siamo sicuri che riusciremo ad ampliarlo. La Riserva è, infatti, condotta con apprezzato attivismo dall’organo gestore, che vede il comune di Forgaria nel Friuli nel ruolo di capofila”.

Il programma della giornata è culminato con due momenti in cui gli uccelli sono stati liberati, alla mattina e al pomeriggio, e ha incluso una serie di interventi di zoologi, naturalisti e esperti faunistici con il coinvolgimento dei Cras (Centri di recupero degli animali selvatici) di Udine e Pordenone.