Il caso del Pitbull Aron, bruciato vivo: “Dato in adozione al suo carnefice da pochi giorni”

Non accennano a fermarsi gli orribili crimini che vedono coinvolti animali in torture agghiaccianti. Impiccagioni, avvelenamenti, spari, annegamenti , fino all’ ultimo caso sconcertante che ha visto protagonista Aron, un giovane Pitbull , legato ad un palo e bruciato vivo dal proprietario a Palermo.

“Non abbiamo personalmente seguito il caso di Aron, però siamo da sempre in stretto contatto con le associazioni di tutta Italia, quindi conosciamo le storie legate agli animali che purtroppo sono vittime di barbarie – spiega Patrizia Munarin, presidente della GEA-Odv guardie ecozoofile ambientali di Gorizia– nonostante il criminale che ha compiuto un gesto del genere fosse già stato segnalato per maltrattamenti nei confronti di animali, oltretutto perpetrati in un’ abitazione che l’uomo occupava abusivamente, l’Asl di competenza del territorio gli ha dato la possibilità di tenere un altro cane”.

Era infatti il 6 gennaio quando il povero Aron andò inconsapevole incontro a quello che si rivelò essere un infausto destino che lo ha portato in un inferno chiamato Carmelo Russo conosciuto come “u spadaccinu” nullatenente, abusivo, con evidenti disagi psichici. Omertà, indifferenza e tanta, troppa superficialità sia da parte dei cittadini, sia , purtroppo, da parte delle forze dell’ordine, che spesso sottovalutano o addirittura ignorano le segnalazioni. Un fenomeno che non accenna a diminuire e che si incentra nel meridione, ma che non vede esente nemmeno il nostro territorio. “Sono decine e decine le segnalazioni che riceviamo ogni anno di gravi maltrattamenti, ma la maggior parte siamo proprio noi in qualità di associazione, a scovare delle realtà disumane – prosegue la presidente Munarin – spesso, dal momento della segnalazione per maltrattamenti , trascorrono addirittura parecchi mesi affinché vengano presi i dovuti provvedimenti, lottiamo quotidianamente contro l’indifferenza e la superficialità, ma di certo non molleremo” .

Nel caso di Aron, l’Associazione che vede presidente Patrizia Munarin (che è anche consigliera dell’ odv CADAPA e di ANIMAL PRIDE DEFENDING APS) sta valutando nel costituirsi parte civile nel caso in cui si dovesse procedere con il processo. “Io e la mia associazione vogliamo gridare a gran voce quanto sia ingiusto e dannoso affidare dei poveri animali innocenti a persone non solo con problemi psichiatrici, ma addirittura tendenti a reiterare i reati – conclude la presidente – ci auguriamo di cuore che vengano modificate le leggi , che ci sia più attenzione e sensibilità nei confronti di questi atti orribili, invitiamo le persone a segnalare e denunciare anche alla nostra associazione nel caso in cui dovessero assistere a maltrattamenti, la gente non deve avere timore nel denunciare, non possiamo continuare a girarci dall’ altra parte” . Aron, purtroppo, è solo una goccia in un oceano di violenze e soltanto una fitta rete di collaborazione potra’ forse, un domani, cambiare qualcosa.

La dedica della GEA-Odv per il piccolo Aron.

“Caro Aron, il tuo ultimo ricordo di vita sono le fiamme che avvolgono il tuo corpo e le persone che attorno guardano senza muovere un dito. Poi, la corsa inutile dal veterinario. La tua miserabile vita, come miserabile è il tuo proprietario.. chissà quante botte avrai preso, quante volte non hai mangiato, quanto hai pianto e sofferto. Oggi sei un eroe, ma di casi come il tuo ce ne sono ancora tanti, troppi…come ci sono ancora troppi criminali omertosi. Oggi Aron vi insegna che tutti i cani potrebbero essere lui .Se amate i cani, quando vedete un mostro umano denunciate sempre, non lasciatelo agire indisturbato, perché questa gentaglia deve essere fermata, adesso. Ciao Aron, ora sei libero, vola felice lontano dagli infami”.