Non registra i clienti e non segnala le operazioni sospette: nei guai una società di consulenza

La Guardia di Finanza di Pordenone ha concluso nei giorni scorsi un’importante ispezione antiriciclaggio che ha portato alla luce gravi violazioni da parte di una società di consulenza fiscale con sede a Padova e un’unità operativa attiva nel territorio pordenonese.

Al centro delle indagini un ragioniere, titolare della società, il cui operato è risultato irregolare sotto il profilo degli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio. L’attività ispettiva, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, ha evidenziato come il professionista fornisse assistenza fiscale in maniera prevalente a soggetti di origine cinese, molti dei quali già noti alle autorità per precedenti indagini amministrative o penali.

Violazioni multiple e gravi omissioni

Nel dettaglio, i finanzieri hanno accertato che il consulente non ha proceduto all’identificazione formale di ben 77 clienti, né ha conservato la documentazione obbligatoria relativa a tali soggetti, come previsto dalla normativa vigente (D.Lgs. n. 231/2007). Ancor più allarmante, l’assenza totale di segnalazioni di operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), nonostante fossero emersi elementi di anomalia in relazione a 14 clienti.

Tra i casi più critici rilevati figurano attività che destano forti sospetti di riciclaggio: concessioni frequenti di prestiti di denaro, cessioni d’azienda senza indicazione di somme incassate, emissione di assegni postdatati e incrementi anomali e repentini del volume d’affari. Tutti elementi che, secondo gli inquirenti, avrebbero dovuto attivare l’obbligo di segnalazione.

A seguito delle irregolarità riscontrate, sono state contestate le relative violazioni amministrative e ne è stato dato avviso al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Direzione V del Dipartimento del Tesoro, che si occuperà dell’irrogazione delle sanzioni previste.

Una strategia di controllo a largo raggio

L’operazione si inserisce in un più ampio piano di controllo messo in atto dal Comando Provinciale di Pordenone, che ha già portato, in tempi recenti, a interventi simili nei confronti di un’altra società di consulenza fiscale e di un avvocato, entrambi risultati inadempienti rispetto agli obblighi di verifica della clientela e di segnalazione delle operazioni sospette.

“Queste attività – sottolinea una nota ufficiale della Guardia di Finanza – testimoniano l’impegno costante del Corpo nella prevenzione e repressione dei fenomeni di riciclaggio, volti a proteggere l’integrità del sistema economico-finanziario da infiltrazioni di natura illecita”.